venerdì 18 luglio 2008

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

SCUOLA E ALTRO
La scuola è uno dei diritti fondamentali del fanciullo. È un laboratorio di convivenza civile, oltre a essere lo strumento principale per acquisire conoscenza.
La scuola è una struttura mirata a offrire agli allievi pari opportunità.
La Scuola fornisce agli studenti un bagaglio culturale e le competenze necessarie per avviarsi a una professione, a un mestiere, e quindi per poter progettare il proprio futuro e gestire il proprio destino.
I primi anni di scuola sono fondamentali nella vita umana perché sono gli anni in cui i bambini acquisiscono una forma mentis e le capacità relazionali.
Insegnare ai bambini, sin dall’asilo o dalla scuola materna, ad accettare le persone che esulano dal contesto che è loro familiare a cui sono abituati a vivere è il primo passo verso una vera normalità. Promuovere l’inserimento dei bambini sin da piccoli vuol dire abituarli a vivere in un contesto dinamico, aperto e interculturale.
La scuola rappresenta inoltre un primo insostituibile momento di integrazione anche per i genitori.
La scuola rappresenta per l’alunno il diritto allo studio e per il genitore il dovere di dare una formazione ed un’educazione al proprio figlio.
La scuola oggi non rappresenta tutto questo per la maggior parte di Rom e di Sinti. Il governo oggi attraverso la scuola non riesce a garantire ai Rom e ai Sinti quanto sopra descritto.
Oggi nelle scuole si è raggiunta una forte presenza in termini di quantità grazie al contributo di tante associazioni, ma pochissimi sono i risultati ottenuti in termini di qualità.
Se sono ormai tanti i bambini rom che raggiungono la terza media, spesso, purtroppo, il diploma ottenuto non corrisponde a un reale livello di alfabetizzazione e di istruzione.
Inoltre sono rarissimi i casi di studenti rom o sinti che proseguano il percorso formativo dopo la scuola media.
Intorno ai 15 anni i ragazzi rom e sinti, rendendosi conto della diversità di preparazione scolastica e non vedendo un futuro nel proseguimento degli studi, abbandonano le scuole.
Questa situazione rende quindi impossibile la strutturazione di una nuova generazione di bambini rom e sinti che proseguendo gli studi fino agli istituti professionali, fino al liceo, fino all’Università possano veramente avere la possibilità di diventare “qualcuno” nella vita, di conseguire gli strumenti per esprimersi e per realizzare i loro progetti.
La scuola vive sempre con grande difficoltà la presenza di bambini rom e sinti. Gli insegnanti non sono messi in condizione di rapportarsi con gli alunni rom e sinti.
L’alunno rom o sinto percepisce spesso nella scuola un forte pregiudizio e non si sente accettato dagli insegnanti e dai suoi compagni, dunque vive la scuola come qualcosa che non gli appartiene.

Oggi i bambini rom vengono portati a scuola, vengono vaccinati, senza una partecipazione attiva del genitore il cui ruolo e i cui doveri tendono a essere sostituiti da una figura come quella dell’operatore sociale.
I bambini vivono la scuola senza il fondamentale rapporto scuola-famiglia, senza che ci sia una progettualità comune e condivisa tra gli insegnanti e i genitori.
Ottenuto il primo risultato sulla frequenza scolastica della comunità rom, si rendono ora necessari interventi mirati soprattutto alla qualità della frequenza scolastica, al miglioramento delle capacità relazionali e dell’andamento scolastico degli allievi rom, alla loro integrazione nel tessuto sociale in modo da attenuare progressivamente il disagio.

Bisogna uscire dall’ottica dell’obbligo scolastico imposto ai bambini senza la partecipazione dei genitori; bisogna partire dal comunicare l’importanza e l’obbligo della scolarizzazione ai genitori.
I genitori stessi, coscienti delle regole imposte dallo stato italiano devono occuparsi della scolarizzazione dei loro figli, condividendo con le istituzioni e con la scuola un progetto formativo da realizzare per il proprio figlio.
La scuola deve essere vissuta dai genitori rom e sinti come un normale percorso da realizzare.
Obiettivi [per alunni della scuola dell’obbligo]
La Federazione propone per gli alunni delle scuole dell’obbligo la realizzazione di laboratori scolastici ed extrascolastici, di interventi di mediazione che vedano coinvolti in primis i genitori degli allievi rom e sinti nel percorso scolastico realizzato dai figli.

A tal fine si intende:
- Valorizzare la presenza degli alunni rom all’interno delle scuole
trasformandoli da presenza ingestibile a risorsa positiva.
- Approfondire la conoscenza nell’intera popolazione scolastica della cultura
rom per favorire l’accoglienza del diverso.
- “Agganciare” didatticamente gli alunni rom.

- Sostenere didatticamente lo sviluppo dei minori rom e sintil, stimolando la
costruzione di un “protagonismo positivo” all’interno della scuola.
- Stimolare i bambini rom a una frequenza reale, costante e davvero formativa.
- Restituire ai genitori la loro dignità genitoriale. Renderli consapevoli
dell’importanza della scuola.
- Responsabilizzare i genitori rom nell’inserimento e nel rendimento scolastico
dei loro figli.
- Coinvolgere i genitori rom nelle attività extrascolastiche.
- Intensificare le occasioni di incontro e scambio tra genitori rom/sinti e
genitori gagè, volte a migliorare la conoscenza reciproca per il superamento
dello stereotipo.
Per gli adolescenti e i giovani adulti la Federazione si propone di aprire un centro di orientamento professionale, di formazione e informazione per i rom e i sinti i cui obiettivi sono:
Recupero e reinserimento degli adolescenti e dei giovani adulti che hanno abbandonato la scuola, attraverso la creazione di una rete con le scuole professionali, i centri per l’impiego e i servizi sociali per l’istituzione di borse lavoro.
Progettazione di interventi formativi volti al recupero dei lavori tradizionali dei rom e sinti.
Realizzazione di laboratori di informatica, di corsi di alfabetizzazione per l’apprendimento dell’italiano o per migliorarne la conoscenza.
Laboratori di lingua romanes e di storia e cultura del popolo rom e sinto
Convegni, seminari e workshops per informare il popolo rom e sinto sullo stato di avanzamento degli altri paesi europei sulle tematiche rom e sinte.

La federazione creerà una rete sul territorio nazionale per offrire a tutti la sua collaborazione che comprende: progettazione, monitoraggio, sostegno, formazione e informazione attraverso un’équipe di professionisti qualificati.

Graziano Halilovic

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