lunedì 22 settembre 2008

ROME SINTI...LA FEDERAZIONE AL MINISTERO DELL'INTERNO

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Il 16 Settembre 2008


i delegati della
Federazione
Demir Mustafà, Davide Casadio e Nazzareno Guarnieri

hanno incontrato a Roma il
Sottosegretario di stato del ministero dell’interno,
Michelino Davico,
per porre all’attenzione la questione Rom e Sinta.Le politiche per Rom e Sinti in Italia hanno posto in evidenza una persistente assenza di conoscenza delle nostre minoranze, percepibile nella definizione degli strumenti utilizzati per tradurre in azioni concrete le scelte politiche e nella totale assenza di partecipazione attiva di Rom/Sinti, conducendo al fallimento gran parte delle politiche.Le scelte politiche “differenziate”, “dall’assistenzialismo culturale” alla “segregazione culturale”, con la ignobile politica abitativa dei campi nomadi, sostenute con l’intento di promuovere e valorizzare la cultura Rom e Sinta e realizzate sulla base di una interpretazione culturale del mondo Rom e Sinto, hanno portato le persone di queste minoranze verso:


1. l’esclusione dal contesto sociale, culturale e politico del paese,

2. lo sviluppo di una ”mentalità assistenziale”,

3. l’utilizzo strumentale della partecipazione attiva,

4. una violenta discriminazione razziale,


Viene da chiedersi:

a chi non conviene la normalità per Rom e Sinti?

Un’analisi della realtà e dei bisogni delle nostre minoranze, esclusivamente interpretative per l’assenza di un ruolo attivo a Rom e Sinti,

l’assenza di dati certi sulla presenza di Rom e Sinti, non hanno permesso di programmare adeguate politiche di interazione culturale con Rom e Sinti, le quali sono erroneamente concepite lontane dalla società nel tempo e nel luogo, trattati dalla politica e dai media come rifiuti umani, da relegare nell’estrema periferia delle città, là dove la comunità urbana colloca idealmente e materialmente i rifiuti.

Sono i monumenti moderni della segregazione, che da diversi decenni la politica Italiana, senza distinzione di colore, ha realizzato senza cercare una diversa soluzione.

Eppure le minoranze Rom e Sinte sono un esempio di “interazione culturale” che non riesce ad assumere il carattere “interculturale”, per uno “scambio culturale” soffocato dal “compromesso sociale” per la sopravvivenza, e dalla presenza di “filtri” culturali.Come mai non ha fine l’opera di “filtri” culturali? Non si capisce come mai non si promuova la partecipazione attiva di Rom e Sinti.


E’ necessario un radicale cambiamento di metodo per uscire dalle politiche “differenziate” e programmare politiche “normali” di interazione culturale, di riconoscimento culturale,

di responsabilizzazione delle professionalità Rom e Sinte,

per coinvolgere attivamente le nostre minoranze nella programmazione e condivisione delle scelte politiche.

Radicale cambiamento di metodo che porti tutto il Paese ad una maggiore e migliore conoscenza della cultura rom e sinta, per eliminare ogni forma di discriminazione, per costruire un dialogo diretto.La costituzione della federazione Rom e Sinti Insieme,

che attualmente rappresenta ventidue associazioni rom e sinte presenti in dodici regioni italiane, rende visibile il radicalmente cambiamento di metodo in atto nelle nostre minoranze proponendo una l’idea di reagire in modo unitario e propositivo per costruire un dialogo diretto e strutturale con il Governo e con le Istituzioni, per affermare la cultura della legalità ed il contrasto agli abusi di potere, per promuovere una società aperta e multiculturale.

Cambiamento di metodo utile a tutti o cittadini presenti in Italia e che porti tutto il Paese ad una maggiore e migliore conoscenza della cultura rom e sinta, per eliminare ogni forma di discriminazione.

La federazione Rom e Sinti Insieme chiede al Governo Italiano il riconoscimento dello status di minoranza linguistica a Rom e Sinti e di avviare un radicale cambiamento di metodo nelle politiche per le minoranze rom e sinte avviando un dialogo diretto e strutturale con Rom e Sinti per costruire un adeguato programma di politiche di interazione culturale e per utilizzare con successo, chiarezza e trasparenza le risorse destinate a Rom e Sinti.

La federazione Rom e Sinti Insieme chiede al Ministro dell’Interno un dialogo diretto con Rom e Sinti e propone la costituzione di Uffici Regionali ed un ufficio nazionale per le minoranze rom e sinte con la presenza strutturale, attiva e propositiva delle organizzazioni rom e sinte e di esperti delle nostre minoranze.

Uffici Regionali per monitorare a livello locale la realtà ed i bisogni di Rom e Sinti e rilevare dati certi sulla presenza numerica,

un ufficio nazionale per sistematizzare i dati, ad oggi inesistenti.

I delegati della Federazione sottopongono all’attenzione del Ministro dell’Interno la grave questione dei “terreni agricoli” dove diverse famiglie rom e sinte hanno costruito una propria abitazione, e sollecitano il Ministero a ricercare soluzioni che evitino a queste famiglie di tornare in mezzo alla strada.

I delegati della Federazione hanno consegnato al Sottosegretario di stato, Michelino Davico, una copia del


L'incontro della federazione con il Sottosegretario di stato termina con la manifestazione di volontà reciproca a rivedersi ed approfondire le proposte.

giovedì 11 settembre 2008

COMUNICATO STAMPA:

La “Federazione Rom e Sinti insieme”
nel manifestare il proprio plauso al lavoro di tutte le forze dell’ordine Italiane impegnate nel garantire la sicurezza di tutti i cittadini e nel prevenire ogni forma di illegalità,
ESPRIME TOTALE CONDANNA
verso quelle persone che illegalmente a Bussolegno (VR) nel pomeriggio del 5 Settembre 2008 si sono resi responsabili di una crudele violenza e di una vera e propria pratica della tortura verso persone appartenenti alle minoranze Rom e Sinte, disonorando la nobile divisa che indossavano.
La “Federazione Rom e Sinti insieme”,
a fronte di un fatto tanto grave e per non lasciare alcuna ombra di perplessità o interpretazione, nociva ad una cultura della legalità,
CONSIDERA
opportuno che il Governo Italiano prenda l’iniziativa di riferire subito al Parlamento Italiano quando accaduto nel pomeriggio del 5 Settembre 2008 a Bussolegno (VR) e
SOLLECITA
la Magistratura a fare immediata chiarezza sulle responsabilità per condannare i colpevoli.
La “Federazione Rom e Sinti insieme”
esprime la propria amarezza per l’ennesimo grave comportamento di molti Media Italiani che ancora una volta nei giornali e nelle televisioni hanno ignorato la violenza, gli abusi di potere, la pratica della tortura verso persone appartenenti alle minoranze Rom e Sinte, evitando così di far conoscere all’opinione pubblica un gravissimo atto razzista.
Il presidente della “Federazione Rom e Sinti insieme” ringrazia le associazioni aderenti
"Nevo Gipen" di Brescia e "Sucar Drom" di Mantova
per l’immediato soccorso umanitario alle persone vittime delle violenze e per il supporto legale.
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Informazioni dettagliate, le interviste, le denuncie ed altro sulla vicenda nel blog: http://sucardrom.blogspot.com/
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IL LAVORO DELLA FEDERAZIONE CONTINUA...IN TUTTA L'EUROPA

Il 18 maggio 2008
si è costituita la “Federazione Rom e Sinti insieme”
con l’approvazione dello statuto e la elezione degli organi sociali,
che resteranno in carica fino al 30 Aprile 2009,
tale breve periodo è stata una scelta per dare la possibilità ad altre organizzazioni e singole persone di aderire alla Federazione e quindi di partecipare attivamente alla elezione degli organi sociali per il triennio 2009/2011.
Le organizzazioni Rom e Sinte e le singole persone sono invitate a prendere visione dello statuto sul blog della Federazione e formulare la richiesta di iscrizione, alla prossima assemblea del 27 Settembre 2008 si delibererà in merito alle richieste pervenute.
Continua il lavoro della federazione in Italia ed in Europa per perseguire le finalità dello statuto, in particolare per concretizzare un ruolo attivo e propositivo dei Rom e dei Sinti, il dialogo diretto con il Governo, le Istituzioni nazionali, le Istituzioni Europee, per affermare la cultura della legalità ed il contrasto agli abusi di potere.
Lo scorso 10 Luglio 2008 la federazione Rom e Sinti insieme ha promosso a Roma la sua prima iniziativa,
un’Assemblea pubblica per dire BASTA alla discriminazione, alle politiche differenziate per Rom e Sinti, e chiedere l’avvio di un dialogo diretto con il Governo Italiano e le istituzioni Nazionali.
Il 12 luglio il presidente della Federazione ha inoltrato la richiesta di incontro ai Prefetti di:
Napoli, Roma, Milano ed al Ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Nel mese di Luglio due diverse delegazioni della Federazione hanno incontrato i prefetti di Milano e di Roma ed il prossimo 16 Settembre ci sarà l’incontro con il Ministro dell’Interno.
Il prossimo 16 Settembre due importanti impegni attendono la federazione:
1.
Una delegazione della Federazione composta dal vice presidente Radames Gabrielli, dal segretario Graziano Halillovic e dalla consigliera Eva Rizzin saranno a
Bruxelles per partecipare al primo vertice della Commissione Europea dedicato a Rom e Sinti;
2. Un’altra delegazione della federazione composta dal presidente Nazzareno Guarnieri, dal vice presidente Demir Mustafà e dal consigliere Davide Casadio incontreranno il
Ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Le delegazioni della federazione presenteranno a questi incontri proposte concrete negli obiettivi e nelle strategie.
Numerosi altri contatti sono in corso da parte della Federazione per definire di incontrare Ministri (Pari opportunità e Politiche sociali), istituzioni (Prefetto di Napoli, audizione in Commissione cultura/istruzione e Commissione politiche sociali) e partiti politici di governo e di opposizione.
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lunedì 8 settembre 2008

EUROPA...UN RADICALE CAMBIAMENTO DI METODO


La Commissione europea organizza per il 16 settembre prossimo,
il primo vertice dedicato ai rom e sinti,
con l’obiettivo di rispondere alla necessità urgente di una strategia globale e coerente per migliorare la situazione della più grande minoranza etnica d’Europa, per definire una politica europea coerente contro la discriminazione di origine etnica e di «determinare le misure che sono risultate efficaci».
Cosa può fare l’ Europa?
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La commissione europea afferma che “Molti dei temi cruciali all’integrazione dei rom e dei sinti dipendono dalla competenza degli Stati membri (educazione, occupazione, integrazione sociale, per esempio).
Su questi temi, l’Unione può solo avere funzione di coordinamento delle politiche degli Stati membri e sostenere la loro applicazione grazie anche ai Fondi strutturali”.
Tra il 2000 ed il 2006 ben 275 milioni di euro provenienti dai fondi strutturali europei (Fse) sono stati destinati agli Stati membri progetti specifici per Rom e Sinti,
ma le condizioni di vita delle nostre minoranze non sono migliorate.
Perché questi progetti non hanno prodotto i dovuti benefici?
E cosa può fare l’Europa affinché questo non si ripeta?
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Nella lotta contro il razzismo ed alla discriminazione i poteri conferiti all’Unione Europea le hanno permesso di legiferare “in materia di parità di trattamento senza alcuna distinzione di razza o origine etnica” (direttiva 2000/43/CE) e “di accertarsi dell’effettiva attuazione del diritto comunitario”,
ma questo non è stato sufficiente visto che la discriminazione e le violenze nei confronti di Rom e Sinti sono aumentate.
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Molte organizzazioni sono convinte che occorre togliere la responsabilità agli Stati membri:
“Poiché le violenze nei confronti dei rom e sinti aumentano, in modo particolare in Italia, mai come ora è giunto il momento di parlare con un'unica voce e di proporre una strategia e un impegno a lungo termine”,
afferma Nicolas Beger della sezione Ue di Amnesty International.
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Togliere la responsabilità agli Stati membri è questione politica complessa e difficile, ed il rischio che le politiche sbagliate del passato realizzate negli Stati membri possano ripetersi a livello Europeo è molto concreto,
se si continua ad ignorare che le cause del fallimento di molte politiche del passato sono da addebitare all’assenza di partecipazione attiva di Rom e Sinti a tutti i livelli.
Inoltre togliere la responsabilità agli Stati membri è un falso problema, mentre la questione vera su cui l’Europa deve intervenire con urgenza:
è la partecipazione attiva a tutti i livelli di Rom e Sinti.
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E’ quindi indispensabile che l’Europa adotti urgentemente un
“radicale cambiamento di metodo”
nel recepire e specificare il ruolo attivo, propositivo e decisionale degli stessi Rom e Sinti a tutti i livelli.

Il vertice europeo del 16 Settembre potrà rappresentare finalmente una svolta decisiva per la partecipazione attiva di Rom e Sinti?
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Nazzareno Guarnieri
Presidente:
Federazione Rom e Sinti insieme