Chi fa una cosa per
me senza di me è contro di me
di Radames Gabrielli
Mi è tornata in mente la frase di Mahatma Ghandi, mentre a Roma
partecipavo al convegno “rom, sinti e camminanti in Italia: una proposta di
legge per il riconoscimento, la tutela e la promozione sociale della
minoranza”.
Martedì 17 settembre 2013 ho partecipato, nel pomeriggio, ad
un convegno promosso dal Senato della Repubblica e dall'associazione 21 luglio
nella sala Zuccari di palazzo Giustiniani a Roma.
Erano presenti il Ministro Cècile Kyenge, il sen. Luigi
Manconi, il sen. Francesco Palermo, l’antropologo Ulderico Daniele, la giurista
Aurora Sordini, il Prof. Paolo Bonetti e il presidente associazione 21 luglio,
Carlo Stasolla. Tutte persone che stimo ma che pur lavorando per migliorare la vita dei sinti e rom non hanno
pensato di invitare rom e sinti ad intervenire a questo importante evento.
Non solo non sono stati invitati, dagli organizzatori, ad
intervenire rom e sinti, ma non sono stati invitati nemmeno alla semplice partecipazione.
Io stesso, sinto italiano, sono stato invitato dal Senatore Palermo perché ci
siamo incontrati alcuni giorni prima. Se non lo avessi incontrato probabilmente
non sarei venuto a conoscenza.
Il tema del convegno era molto importante per tutti i rom e
sinti italiani, ma in effetti di sinti e rom in quella sala a Roma, c’erano
solo non più di cinque persone, mentre la sala era piena di appartenenti alla
cultura maggioritaria.
Io come Presidente dell’associazione Nevo Drom e come
Segretario generale della Federazione
Rom e Sinti Insieme, deploro questo atteggiamento dove si parla e si
decide del futuro dei sinti e rom, senza la piena partecipazione di noi diretti
interessati. Non ci interpellano, non ci invitano a spiegare le nostre ragioni,
ma continuano a parlare di noi in convegni, dibattiti, assemblee...
A quel punto dopo aver ascoltato per un paio d’ore le loro
parole mi sono tornate in mente le parole del Mahatma Gandhi e credo che ogni sinto le debba pronunciare a tutte
quelle organizzazioni che non offrono spazio e parola a noi diretti
interessati, come è successo a Roma il 17 settembre scorso e come succede in
tantissime altre occasioni.
Ricordatevi
tutti: Chi fa una cosa per me senza di me è contro di me!
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