Davanti a Montecitorio illuminato da uno splendido sole alle 9 in realtà siamo in pochi. Un centinaio di sinti stanno presidiando la piazza, luogo concordato per la manifestazione. Da lì a poco arriveranno anche altre persone, tanti sinti provenienti per lo più dal nord Italia. La manifestazione è stata indetta per chiedere a Parlamento e Senato il riconoscimento della minoranza linguistica e la giornata della memoria per commemorare i morti del genocidio nazista, il diritto al lavoro, alla casa, alla scuola ecc. all’iniziativa hanno partecipato circa 300 persone.
Anche se il numero dei partecipanti è stato modesto, il 9 novembre la piazza è stata presidiata fin verso le 13, ora in cui due delegazioni di manifestanti sono state accolte in Parlamento e in Senato. Le delegazioni sono state costituite dai rappresentanti delle associazioni di sinti e rom che hanno aderito all’iniziativa. Durante la mattina la fantasia musicale del popolo romanì ha allietato il passare delle ore, interrotta dagli interventi dei vari presidenti delle associazioni. Qualche parlamentare si è fermato a parlare con i sinti per capire il motivo della protesta e dare la disponibilità a sostenere le rivendicazioni. Tanti sono stati i giornalisti presenti, sul tg 2 delle 13 eravamo già in onda!
E’ bene sottolineare come l’iniziativa del Presidente di Rom e Sinti Insieme abbia avuto ascolto da parte dei politici sia in Senato che in Parlamento, e come si sia potuto spiegare loro i vari punti del documento redatto dalle associazioni. Ora spetta alle forze politiche dimostrare davvero la volontà di riconoscimento del popolo rom e sinto. Una figura importante in Parlamento e che da tanti anni sostiene sinti e rom in questo percorso di conquista dei propri diritti è l’onorevole Letizia de Torre che è la persona che ha sensibilizzato il Parlamento per l’istituzione della giornata in ricordo dell’atrocità della promulgazione delle leggi razziali, leggi che avrebbero poi portato alle deportazioni nei campi di concentramento.
Una riflessione rispetto ai numeri di presenza bisogna però farla: si ritiene che in Italia i sinti e i rom siano circa 160.000 di cui il 70% italiani. Ebbene questo dato deve far pensare a tutti quelli che non si sono voluti alzare a camminare sulla nostra strada, ai tanti che non erano presenti a Roma con noi. Ci deve spingere a parlare con tutti coloro che mercoledì non erano in Piazza Montecitorio, perché è solo UNITI (come diceva lo slogan della manifestazione) che avremo successo, attraverso l’accettazione della diversità altrui, anche di pensiero e nel rispetto dei diritti di tutti.
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