UNAR
Verbale
della riunione tenutasi il 22 febbraio 2012, alle ore 15.00, presso l’UNAR
avente ad oggetto l’esame dello schema di “Strategia nazionale per l’inclusione
dei Rom, Sinti e Caminanti”.
PARTECIPANTI:
Federazione Rom e Sinti Insieme;
UNIRSI; Federazione Romanì; ERRC; Unicef Italia; Croce Rossa Italiana; Caritas
Italiana; C.I.R.; ARCI; Fondazione Migrantes;
Save the Children Italia; Amnesty International; Comunità di Sant’Egidio.
Apre l’incontro il Direttore dell’UNAR, dott. Massimiliano Monnanni, che
informa i presenti in merito alla terza riunione del Tavolo Interministeriale
che dovrà esaminare la bozza di Strategia nazionale per l’inclusione dei Rom,
Sinti e Caminanti alla luce delle osservazioni avanzate nel corso della
riunione odierna.
Ricorda, altresì, la
necessità di chiudere i lavori di revisione dello schema di Strategia in modo
tale da consentire la consegna della stessa, in lingua inglese, alla
Commissione Europea entro il 29 febbraio p.v..
Il dott. Monnanni procede pertanto ad una descrizione dei contenuti
della stessa, dell’approccio seguito per la sua elaborazione e delle risorse
economiche al momento disponibili per la realizzazione di quanto in essa previsto,
rassicurando i presenti in merito alla volontà di garantire nella fase di
attuazione della Strategia un coinvolgimento costante delle comunità Rom e
Sinte che dovrà, tuttavia, tenere conto dei diversi livelli di responsabilità,
in modo tale che a ciascuno venga assegnato il proprio compito per evitare
possibili sovrapposizioni all’interno dei tavoli di lavoro e di valutazione.
Il dott.
Monnanni sottolinea, inoltre, quanto previsto dalla Strategia in ordine ad
un possibile riconoscimento delle Comunità
RSC come minoranza nazionale, nonché l’impegno assunto dal Ministero dell’Interno
in merito ad un approfondimento della questione legata allo status giuridico dei
RSC provenienti dalla ex Jugoslavia.
Prendono la parola per
un primo giro di tavolo i rappresentanti delle Associazioni presenti che
esprimono, nel complesso, valutazioni positive in ordine ai contenuti della
Strategia, sottolineando la necessità di superare la cultura dell’emergenza (C.I.R.), di garantire un corretto
dialogo tra la quanto previsto dalla Strategia e le altre azioni poste in
essere in materia (UNICEF), di
costruire un corretto sistema di indicatori che aiutino a comprendere meglio
l’attuazione delle azioni previste dalla Strategia (UNICEF), nonché di assicurare la presenza delle Comunità RSC nei
diversi Tavoli di lavoro (UNIRSI, Federazione
Romanì).
Le singole Associazioni
procedono successivamente all’esposizione, nel dettaglio, delle proprie
osservazioni in merito a quanto previsto nella Strategia.
Amnesty
International rinviando a quanto già segnalato nel
documento inviato prima della riunione odierna, ribadisce la necessità di
uscire dal sistema emergenziale, di attuare un apolitica volta al superamento
dei campi e di evidenziare all’interno della Strategia l’impatto che gli
sgomberi forzati hanno sulle Comunità RSC.
Save
the Children Italia ribadisce come il mancato
riconoscimento giuridico delle Comunità RSC sia alla base della loro
marginalizzazione, auspicando l’integrazione dei diversi tavoli di lavoro
previsti dalla Strategia con rappresentanti delle diverse Associazioni
coinvolte.
Viene altresì
sottolineata la stigmatizzazione cui vengono sottoposti i minori RSC. A tale
proposito Save the Children propone
una maggiore consultazione dei minori rom infraquattordicenni.
ARCI,
dopo aver espresso un giudizio positivo in
merito al contenuto inedito e di grande interesse della Strategia, pone
l’attenzione sul problema abitativo e sulla necessità che vengano garantiti
tempi certi in ordine al superamento dei campi nomadi.
Federazione
Rom e Sinti Insieme, rinviando a quanto riportato in un
documento che la Federazione si impegna a far pervenire all’UNAR ai fini di una
possibile integrazione di quanto previsto nella bozza di Strategia, chiede dei
chiarimenti in ordine al termine “censimento” utilizzato nella Strategia,
sottolineando come lo stesso sia spesso utilizzato con un significato negativo
nei confronti delle Comunità RSC, e sottolinea la necessità di superare la
politica assistenziale fin’ora posta in essere in favore delle Comunità RSC.
Caritas
Italiana in merito alle proprie osservazioni rinvia a quanto
verrà riportato in un apposito documento.
ERCC
nel ribadire quanto segnalato in un documento già trasmesso presso questo Ufficio, sottolinea
la necessità di coinvolgere rappresentanti delle Comunità RSC in ogni decisione
che li riguardi, rendendoli così soggetti attivi e decisionali.
Croce
Rossa Italiana osserva come gli obiettivi declinati
nella Strategia siano poco rivolti alla società, nonché la mancanza di
indicazioni in ordine ad una maggiore responsabilizzazione del sistema
scolastico e la scarsa considerazione del problema legato ai nuovi flussi
migratori e agli insediamenti abusivi.
Comunità
di Sant’Egidio,
rinviando a quanto verrà riportato in un apposito documento, evidenzia
la necessità di un approccio maggiormente specifico al problema dell’apolidia
di fatto, di un chiarimento in ordine al contrasto dell’antiziganismo e di
evitare un’eccessiva proliferazione dei tavoli tecnici distinguendo tra quelli
opportuni e quelli necessari.
UNICEF,
rinviando a quanto verrà riportato in un apposito documento, chiede che venga
evidenziata maggiormente ed ampliata l’attività di mainstreaming dei diritti
delle Comunità RSC nei vari atti di programmazione nazionale e di intervenire
nel settore della giustizia minorile.
La riunione termina
alle ore 19.00.
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