giovedì 29 marzo 2012



PERCHÉ  E COSA E’ LA MICROAREA !
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Come moltissimi anni fa ancora oggi ci sono intere famiglie di sinti, rom senza nessuna abitazione decente dove poter vivere con i propri famigliari, trovare un lavoro definitivo e frequentare tutte le scuole necessari per ottenere un diploma. Tantissimi sono ancora alle porte delle citta (aree di fortuna, tante volte nelle discariche cittadine abusive), vicino ai fiumi, autostrade e nelle peggiori sistemazioni senza i necessari servizi di sopravvivenza come  l’acqua, l’energia elettrica e i servizi igienici. Tantissime famiglie sono rinchiuse ormai da anni in enormi campi costruiti solo per concentrare tutti  sinti e rom in un unico posto, per tenerli sotto controllo a tempo indeterminato, sorvegliati speciali solo per colpa di essere un etnia di un ceto debole.

L’habitat per i Sinti deve essere di libera scelta,
senza nessun obbligo di dover vivere dove gli si impone di vivere.
Non bisogna pensare ad una sola soluzione, ma bisogna pensare e favorire le soluzioni diversificate quali: le microaree, l'accesso semplificato all’appartamento o all'acquisto di terreni agricoli su cui poter edificare anche in autocostruzione.

Dì perché le microaree e della loro realizzazione c’è ne sono molti, i principali da mettere al primo posto è il superamento dei enormi campi nomadi sovraffollati fino ad essere compresse da una moltitudine di famiglie Sinte. Per dare un abitazione decente a tutte le famiglie che abitano nelle aree di fortuna, (baraccopoli, roulotte, container ecc.) in un modo incivile senza nessun servizio indispensabile per ogni forma umana. Per la maggior parte della popolazione maggioritaria che non accetta di buon grado a vivere e avere come  vicini di casa una famiglia Sinta.

Ma che cosa è una microarea

La microarea e un'area con una metratura adeguata alla necessità d’allargamento futuro, dove ogni singola famiglia formata da genitori e figli dispone di uno spazio privato con delle abitazioni  doc (anche auto costruite) attrezzate con tutti i servizi adeguati.
Le microaree non sono custodite, ma affidate alla responsabilità delle persone che la occupano, cosi come un qualsiasi appartamento concesso in affitto.
Le microaree per molti Sinti sono la soluzione abitative migliori perché non obbligano a rifiutare le proprie usanze, culture , tradizioni e lingue.
La microarea porta al miglioramento la vita del popolo Sinto senza denigrarla.
La microarea è il primo passo per aiutare il popolo Sinto a uscire dalla povertà ecc.

La Microarea è un area predisposta soltanto per una famiglia allargata, composta di genitori, figli e nipoti, dove nessun altra famiglia Sinta può introdursi, se non ché abbia un permesso speciale dalla famiglia stessa o dal sindaco, ma anche un area di sicurezza, e non solo per i Sinti ma anche per i vicini e gli enti locali, ma soprattutto è una area dove si può salvaguardare la propria Tradizione, la propria Cultura, l’Usanza e la propria Lingua madre, un area dove i diretti gestori sono proprio gli affittuari stessi pagando un normale equo canone d’affitto con spese di gestione ecc. senza che il comune abbia la necessità a dare in gestione ad enti, associazioni o cooperative private come un normale campo nomadi spendendo moltissimi soldi ogni anno, un area definitiva adeguata per il prossimo futuro (includendo le nascite e le perdite della famiglia ) attrezzata di fabbricati ( legno o muratura) con tutti gli servizi necessari a offrire un adeguato sistema abitativo, accessibile a tutti gli servizi come autobus, scuola, negozi ecc. sita in località lontana da fiumi, autostrade, depositi immondizie e dalla periferia delle città ecc. Nella fase di ricerca dei terreni e della progettazione delle microaree è fondamentale che siano coinvolte le famiglie Sinte interessate.


Da sottolineare che anche se attrezzate di servizi adeguati dove vivere a tempo indeterminato, la microarea non è una soluzione definitiva per tutte le famiglie Sinte, tante famiglie Sinte già da anni hanno deciso di acquistare delle aree di propria proprietà scegliendo dei terreni agricoli i cui costi sono più accessibili rispetto ai terreni edificabili per poter vivere con la propria famiglia allargata in  un area di propria proprietà.

Queste tipo di abitazioni, la microarea è  il terreno agricolo di proprietà, nasce soprattutto per far uscire dai enormi campi nomadi tutte quelle famiglie che non si conoscono fra di loro, famiglie sconosciute con origini, culture, tradizioni e lingue totalmente diverse, che varie volte porta il caos quasi totale tra i bambini, vivere tutti insieme, in un grande campo comporta ad avere amici di varie etnie, con dialetti e lingue completamente diverse dalle proprie, i bambini giocando fra di loro tutti i giorni, solo per capirsi e tante volte senza rendersene conto sono obbligati ad insegnare all’amico la propria lingua madre, arrivando in un punto dove non capiscono più quale e la loro vera madre lingua, ma il problema non colpisce solo i bambini, ma anche i stessi genitori che non riescono più a capire i propri figli, sentendo parole nuove devono farsi spiegare il significato della parola detta, perciò si sentono smarriti e traditi, perché consapevoli del pericolo che si sta creando, la loro madre lingua originale sta scomparendo e con essa la tradizione, la cultura, l’usanza e il loro modo di fare.
Grazie al vivere in un campo nomadi interculturale si sta perdendo tutti i principi fondamentali della propria famiglia.

Ma soprattutto la microarea e il terreno agricolo di proprietà e la prima opportunità abitativa per tutte quelle persone Sinte che stanno vivendo in una realtà incivile, che abitano con i propri famigliari, bambini, donne e anziani, in accampamenti di fortuna nati al momento senza nessun servizio come acqua, luce e servizi igienici, ma circondati da topi che scorrazzano a destra e a sinistra, rospi e insetti di ogni genere, aree siti in ogni appezzamento di terreno trovato libero, sui marciapiedi delle strade, vicinissimi ai fiumi, nelle campagne e boschi fitti, o in case diroccate e abbandonate, sotto i ponti e tante altre realtà che hanno già causato parecchie disgrazie.


L’abitazione migliore e veramente definitiva per i Sinti in Italia !!

l’abitazione migliore, concreta, definitiva per i sinti principalmente non l’appartamento in centro città come tante persone credono, anche se sembrerebbe di si, non lo è,  i motivi sono di varie nature, questo tipo di abitazione per i Sinti va benissimo ed e stabile fino a che i figli non crescono e si sposano avendo poi i propri figli, infatti tanti genitori che hanno scelto l’appartamento come abitazione, dopo la crescita dei propri figli e alla nascita dei nipoti, vorrebbero uscire per andare a vivere e invecchiare con i propri famigliari in una microarea.


Parecchie famiglie sono state obbligate ha fare questa grandissima scelta, solo per poter avere un lavoro e una casa per la propria famiglia allargata, hanno scelto di nascondere, di ripudiare la propria etnia d’appartenenza, non per scelta, ma per sopravvivenza ben consapevoli di dover perdere la propria Tradizione, Cultura, Usanza e la propria Lingua madre, oggi i loro figli non capiscono e non parlano più la propria lingua, grazie al doversi integrare completamente ed essere obbligati a nascondere la propria etnia d’appartenenza, hanno completamente dimenticato i propri valori e principi tenuti in vita dai loro avi per millenni.

Ma mentre queste famiglie, obbligatoriamente hanno scelto di integrarsi completamente, altre  famiglie che sono entrate spontaneamente nei appartamenti, hanno voluto perdere questi valori solo perché si vergognavano della propria etnia d’appartenenza, senza capire che era molto più vergognoso perdere e negare la propria etnia d’appartenenza.

Altre famiglie che vivono in appartamenti da moltissimi anni, sono riusciti a tenere e salvaguardare  le proprie Tradizioni, Culture, Usanze e la propria lingua madre, si sono adeguate a vivere nei appartamenti, senza dover mai perdere le propri origini, sono riusciti a salvare  principi e valori, grazie a dei vicini Gage che hanno capito la loro diversità di culture, tradizioni, usanze e modi di vivere e li hanno accettati rispettando i loro valori convivendoci e lasciandogli le origini.

Ma il come e dove vivere con la propria famiglia allargata o singola, deve essere una scelta propria e condivisa dalla propria famiglia, nessuna famiglia composta da esseri umani deve essere obbligato a dover scegliere di ripudiare la propria famiglia, le proprie tradizioni, culture, lingue e l’etnia d’appartenenza per ottenere un diritto che e di diritto di ogni persona umana e civile di questo mondo.
Perciò l’accesso all’appartamento, al terreno agricolo e alla microarea, deve essere una scelta libera senza essere condizionata, obbligata a accettare delle condizioni speciali.


Dopo avere valutato questi e altri problemi, abbiamo constatato che l’abitazione concreta, sicura e migliore per i Sinti, e quella dei terreni di propria proprietà. Questa soluzione è soprattutto per le famiglie Sinte perché il terreno di proprietà viene sentito come punto di riferimento stabile che si contrappone alla precarietà continua dei campi nomadi.

Nel terreno privato si può vivere con la propria famiglia allargata, potendo scegliere i propri vicini.
Fin ad ora per molte famiglie Sinte che hanno deciso di acquistare dei terreni come realtà di scelta abitativa, ha avuto molto successo, soprattutto perché ha dato la possibilità ad uscire completamente dalla realtà dei campi nomadi, di non essere più succube da altre persone e di dare una possibilità ai propri figli di avere un futuro migliore, dove potere permettere di frequentare tutte le scuole per quello che vorrà fare in futuro, senza doverle cambiare perché scacciati da varie città.
Per questo e altri motivi, tante famiglie Sinti ne stanno seguendo le orme, perché hanno capito che un terreno agricolo di propria proprietà e un futuro certo per i propri figli e nipoti.


Il terreno agricolo di propria proprietà e le microaree famigliari hanno la possibilità di salvaguardare i principi, i valori dei sinti togliendo tantissime famiglie dalla strada dandogli un tetto per coprire i propri figli, perciò bisogna coinvolgere e convincere il governo, la regione, la provincia e il comune ad abbandonare l’idea dei grandi campi nomadi ad adottare il concetto delle microaree e dei terreni privati, inserendo delle modifiche sulla legge dell’edilizia agevolata del Testo unico n. 380/2001, Solo così potremo finalmente arrivare alla fuoriuscita dalle situazioni di precarietà abitativa e eliminare gli accampamenti “obbligatoriamente” abusivi.

Segretario generale Federazione Rom e Sinti Insieme
Radames Gabrielli
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