venerdì 30 marzo 2012




All'convegno di ieri, 29 marzo nella sala della lupa di Montecitorio
"Dalla esclusione alla inclusione - Strategia europea e azione italiana sul caso dei Sinti e Rom"
Gianfranco Fini:




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Rom/Sinti: Gianfranco Fini, loro condizione banco prova rispetto divieto discriminazione

ASCA) - Roma, 29 mar - ''La condizione dei Rom e' un banco di prova imprescindibile del reale rispetto del divieto di ogni discriminazione etnica, razziale o religiosa che costituisce un principio fondamentale dell'Unione europea, espressamente richiamato nella Carta europea dei diritti fondamentali''.

Lo ha detto il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini nel suo intervento di apertura del convegno ''Dalla esclusione alla inclusione - Strategia europea e azione italiana sul caso dei Rom'' in svolgimento nella Sala della Lupa di Montecitorio.

Convegno che vede la partecipazione della vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding e del ministrodell'Integrazione e la cooperazione internazionale Andrea Riccardi.

La vicepresidente Reding ''ha il merito -ha sottolineato Fini- di avere posto come priorita' del suo mandato relativo alla giustizia ed agli affari interni la protezione e l'integrazione dei Rom, obiettivi che ha indicato come 'imperativo sociale ed economico per l'Unione e i suoi Stati membri'. Il suo impegno non si e' limitato alle parole, ma si e' tradotto in fatti concreti, mediante la definizione di una strategia europea, l'istituzione di una task- force e la mobilitazione dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali''.

''In tale ottica, anche a proposito della questione dei Rom, occorre mettere in guardia -ha proseguito Fini- da una pericolosa tendenza che si sta diffondendo sia nelle istituzioni europee sia nei governi nazionali; sempre piu' spesso si afferma che la crisi economica giustifica l'impossibilita' di affrontare qualunque altra questione.

Ebbene, questa pseudo giustificazione non puo' essere accolta soprattutto quando sono in gioco i diritti fondamentali e quindi la credibilita' dell'Europa come comunita' civile e democratica.

Uno dei principi-cardine del diritto comunitario - vale a dire la liberta' di circolazione delle persone - trova nei Rom, per il loro modo di vita, una particolare e significativa applicazione. Ne consegue che il raccordo tra il livello europeo ed il livello nazionale e' il punto-chiave per il successo dei programmi di integrazione''.

''Da parte dell'Italia c'e' una rinnovata volontà di collaborare strettamente non solo con l'UE, ma anche con le altre organizzazioni internazionali da tempo impegnate a tutela dei Rom, come il Consiglio d'Europa e l'OSCE'' ha affermato Fini che ha ricordato l'impegno degli organi istituzionali- Alla Camera il tema e' stato ripetutamente trattato dal Comitato permanente sui diritti umani, presieduto da Furio Colombo. E al Senato, ha ricordato Fini, la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani - presieduta dal senatore Pietro Marcenaro - ha condotto in questa legislatura un'indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Caminanti in Italia, le cui conclusioni sono state approvate all'unanimita'.

Ancora alla Camera, l'Osservatorio sui fenomeni di xenofobia e razzismo, coordinato dai vicepresidenti della Camera Bindi e Lupi, ha invece approfondito gli aspetti relativi all'opinione pubblica ancora molto preoccupanti se si pensa che le ricerche promosse al riguardo hanno evidenziato anche nei giovani un atteggiamento negativo superiore ai due terzi del campione.

''Infine -ha detto Fini-, la nomina nell'attuale compagine governativa, di un ministro per l'integrazione e la cooperazione internazionale, nella persona del professor Andrea Riccardi, rafforza certamente, anche in virtu' dell'esperienza e della competenza del ministro, la responsabilizzazione della politica nel promuovere il passaggio dall'esclusione all'inclusione''.

''L'Italia e' consapevole che lo sviluppo delle politiche di integrazione sociale ed economica dei Rom non puo' prescindere da una campagna di informazione e di educazione.

Il pregiudizio e' infatti sempre figlio dell'ignoranza.

Parallelamente -ha concluso Fini-, occorre coinvolgere maggiormente a livello istituzionale la popolazione Rom e far emergere nel suo interno interlocutori ed operatori validi.

Come e' osservato nella Comunicazione della Commissione europea, 'l'integrazione sociale ed economica dei Rom e' un processo su due binari, che richiede un cambiamento di mentalità sia da parte della maggioranza della popolazione, che da parte dei membri della comunità Rom''


La delegazione della Federazione Rom e Sinti Insieme e rimasta molto dispiaciuta Che per gli innumerevoli impegni, la vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding e il  ministro dell'Integrazione e la cooperazione internazionale Andrea Riccardi, , non gli ha potuto dedicare nemmeno un 2 minuti di tempo per presentarsi e ringraziare della loro lavoro per i Sinti e Rom. 


Segretario generale Radames Gabrielli






















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