FINALMENTE QUALCOSA SI STA MUOVENDO, LA
FEDERAZIONE ROM E SINTI INSIEME
E FINALMENTE RIUSCITA A FARSI SENTIRE DAL GOVERNO,
SPECIALMENTE DAL MINISTRO ANDREA RICCARDI PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE, E DAL SENATORE PIETRO MARCENARO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIRITTI UMANI DEL SENATO E DALLA VOCE PRESIDENTE DEL SENATO EMMA BONINO
Sono qui come antico amico dei Sinti e Rom, ma sono qua anche come storico - ha spiegato il ministro Riccardi - Tra gli storici si parla pochissimo di questo tema. In particolare la nostra storia non ha fatto i conti con l'olocausto zingaro che è una grande macchia dell'Europa contemporanea. Bisogna invece farne memoria e dire mai più. Dobbiamo riconoscere ai Sinti e Rom europei di essere i discendenti della prima generazione dell'olocausto. Quante responsabilità e complicità in tutta Europa sul dramma dell'olocausto Sinti e Rom, la dimenticanza è inaccettabile. I Sinti e Rom in Europa - ha ricordato - sono 10-12 milioni, ma è l'unico popolo europeo che non si è trovato nazionalizzato e per questo ha sofferto razzismo esclusione".
"L'Italia sta vivendo un momento difficile, ma sono convinto che ce la faremo. L'Italia ce la farà a restare un grande paese nonostante la grave crisi", ha poi detto il ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione. Riccardi ha poi espresso l'auspicio che "in questa situazione di transizione e difficoltà" a farne le spese siano le fasce più deboli. Fra questi i Sinti e Rom, "non vorrei ci dimenticassimo di loro, che sono un indicatore sociale dell'emarginazione. Non vorrei che le difficoltà della società si scaricassero sui Sinti e Rom, sui più emarginati degli emarginati". Dunque, si è detto convinto del "bisogno di una strategia sui Rom e sui Sinti".
Marcenaro, necessaria strategia nazionale su Sinti e Rom
L'Italia deve avere una strategia nazionale della quale deve essere responsabile il governo Italiano. La strategia va costruita attraverso la partecipazione di tutte le parti interessate, deve esserci un dibattito pubblico in cui tutti possano partecipare - lo ha affermato oggi Pietro Marcenaro, Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, a conclusione del al workshop "Rom e Sinti, verso il piano nazionale" organizzato dalla Commissione Diritti Umani di Palazzo Madama, in collaborazione con Fieri e l'Open Society Foundations.
Marcenaro ha sottolineato l'importanza di rivedere la legge sulle minoranze linguistiche "affinché sia riconosciuto lo status di minoranza anche ai Rom e ai Sinti e alla loro lingua" ed ha inoltre ricordato che la Commissione Diritti Umani nel 2000 ha presentato un DDL per riconoscere a la persecuzione su base razziale subita dalle comunità Rom e Sinte durante il nazifascismo. "E' una cosa piccola che sarebbe un risarcimento dovuto".
Il Senatore ha anche ricordato il problema della cittadinanza. "Un problema che si deve risolvere e cha fa parte di una strategia nazionale. E' importante che la Commissione Europea e il Consiglio d'Europa siano all'interno di questa strategia. Strategia che - ha ricordato - riguarda l'abitazione, la salute, la scuola, il lavoro e l'istruzione. Vanno trovate le soluzioni e le risorse per attuarla. E' inoltre necessario che in questa strategia ci sia il superamento dei campi. Per quanto riguarda il lavoro guardiamo a quello che i Rom già fanno, aiutiamoli a migliorarlo. Bisogna contribuire alla formazione di un élite, la scuola non deve essere quindi un luogo di deposito, ma bisogna guardare ai risultati".
Sinti e Rom: Riccardi, sono avanguardia europeismo serve strategia integrazione
Bisogna entrare in una stagione politica diversa, aperta, Loro situazione è uno degli indicatori della soglia della democrazia di un Paese.
Per i Sinti e i Rom serve una strategia nazionale che punti sull'integrazione, a partire da due capisaldi: l'istruzione e la casa, con il superamento dei 'campi'. Lo ha detto il ministro dell'Integrazione e della cooperazione internazionale, Andrea Riccardi Intervenendo a un convegno su Sinti e Rom verso il piano nazionale" organizzato dalla Commissione Diritti Umani del Senato in collaborazione con Fieri e l'Open Society Foundations.
, il ministro ha posto in rilievo il fatto che conosco e ho visitato non pochi campi ''i Sinti e Rom sono il 2% delle popolazione europea, ma sono e sono stati l'avanguardia di quello di cui tanto si discute oggi, dell'europeismo. Sono un popolo senza nazionalismo, presentando agli europei la loro difficile diversità''.
''Come storico - ha quindi proseguito Riccardi - dico che non si può dimenticare che i Sinti e Rom hanno pagato un prezzo altissimo e dobbiamo riconoscere loro lo status di discendenti della generazione dell'olocausto, una responsabilità primaria del nazismo, certo, ma affiancata da troppe complicità. Si tratta, quest'ultima, di una irrimediabile dimenticanza''. ''Come europeo - ha proseguito il ministro - non si può dimenticare il loro europeismo. Come italiano devo dire che qualche volta mi sono vergognato della condizione Sinti e Rom nel nostro Paese.
Dobbiamo agire per il superamento dei campi, perché' i Sinti e Rom possano inserirsi nel tessuto italiano. I Sinti e Rom sono una minoranza ristretta sparsa sul territorio nazionale su cui è possibile agire''.
Per Riccardi bisogna ''elaborare una strategia nazionale su Sinti e Rom e comminanti sulla base del Rapporto messo a punto dalla commissione per i Diritti umani, presieduta dal senatore Pietro Marcenaro. Il nostro Paese ha bisogno di entrare in una stagione politica diversa in cui prevalga il senso delle cose e della realtà''.
Per Riccardi i punti fondamentali della strategia sono l'istruzione, anche con l'incremento delle borse di studio per la frequenza scolastica, così difficile in un popolo migrante, e la casa, per cui serve ''un intervento decisivo''.
''La situazione dei Sinti e Rom è uno degli indicatori della soglia della democrazia di un Paese - ha concluso Riccardi - non vorrei che in una situazione così difficile in cui versa oggi il nostro Paese, le tensioni della nostra società si scaricassero sui Sinti e Rom, e sugli emarginati degli emarginati.
Non dobbiamo mai giungere a dire 'non abbiamo tempo, ci sono cose più importanti’ ‘Crisi, Riccardi: Italia ce la farà, ma non dimentichiamo i Sinti e Rom.
Il workshop - riferisce una nota - è stato introdotto dal Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Pietro Marcenaro che ha ribadito l'importanza di una strategia nazionale da presentare all'Unione Europea ed ha sottolineato inoltre l'importanza del nuovo ministero guidato da Riccardi.
Tra gli altri hanno partecipato Jeroen Schokkenbroek (Special Representative of the Secretary General for Rom Issues of the Council of Europe) e la vice Presidente del Senato Emma Bonino, che ha ricordato quanto la diversità sia un dato positivo "una società aperta vive in libertà e diversità, assimilazione e omogeneità sono forieri di venti drammatici che vorrei non ricordare".
Rom, il ministro Riccardi: “Scuola, lavoro e casa sono gli obiettivi”
Il titolare della Cooperazione e dell’integrazione al convegno sulla nuova strategia nazionale: “In questo paese non può continuare la situazione dei Sinti e Rom come è stata finora. Non si tratta di risparmiare, ma di disattenzione e di negligenza”
ROMA – “Come ministro dovrei dire che la situazione dei rom in Italia non è delle più brillanti, ma come cittadino mi sono vergognato della situazione dei Sinti e Rom nel nostro paese perché conosco e ho visitato non pochi campi Sinti e Rom Dobbiamo agire per il superamento dei campi perché i Sinti e Rom possano inserirsi tra gli italiani come italiani”. Lo ha dichiarato il ministro Andrea Riccardi, titolare della Cooperazione e dell’integrazione nel suo intervento al Senato durante il workshop “Sinti e Rom, verso una strategia nazionale”, organizzato dalla Commissione Diritti umani di palazzo Madama e dall’Open society foundation.
Riccardi ha sottolineato la vergogna dei campi rom italiani: “Le cifre della minoranza rom sono di 140 mila-160 mila, una minoranza ristretta su cui è possibile agire. Esistono fondi europei che abbiamo utilizzato in scarsa parte, ma soprattutto dobbiamo elaborare una strategia nazionale per Sinti e Rom”. Riccardi ha indicato gli obiettivi di questa nuova strategia. “L’istruzione di questo popolo giovane, l’abbandono scolastico è una delle piaghe che i bambini Sinti e Rom soffrono – ha affermato – d’altra parte, come restare fedeli alla frequenza scolastica quando si è spostati di campo in campo? L’incremento delle borse di studio è un obiettivo, assieme all’occupazione e all’accesso all’assistenza sanitaria. La casa è un discorso decisivo”.
“Non ho particolari competenze – ha proseguito - per Sinti e Rom e anche per gli altri campi, la mia vita è quella di fondare le cose, credo molto nel mio ministero ma deve essere fondato e credo nel tema dell’integrazione. Sinti e Rom siano al primo posto perché sono nella storia millenaria europea. Mi presento qui senza portafoglio e senza competenza, ma come antico amico dei Sinti e Rom”. “In questo paese non può continuare la situazione dei Sinti e Rom come è stata finora. Non si tratta di risparmiare, ma di disattenzione e di negligenza – ha continuato il ministro - . Sono qui come antico amico dei Sinti e Rom ma anche come storico e sono consapevole di quanto la malattia dell’antigitanismo abbia accompagnato la storia europea nei secoli. Troppo poco si parla di questa realtà storica, l’antigitanismo”. Parlando davanti a una platea composta di senatori, esponenti di ong e rappresentanti di federazioni Sinti e Rom, Riccardi ha detto: “La nostra storiografia non ha fatto i conti con il Porraimos, l’olocausto zingaro, il problema Sinti e Rom è stato considerato solo nel presente, non si vede che il Sinti e Rom ha una storia lunghissima di dolore e olocausto e deve avere un futuro”.
Infine il ministro ha espresso preoccupazione per la situazione di crisi che vive l’Italia in questo momento: “Sono convinto che ce la faremo a restare un grande paese europeo politicamente ed economicamente. Ma non vorrei che le tensioni della nostra società si scaricassero sui Sinti e Rom, sui più emarginati degli emarginati”.
Ue all’Italia, piano rom entro fine mese; Un piano nazionale per Sinti e Rom. E’ quanto chiede l’Unione europea a tutti gli stati membri entro la fine del mese. Di questo si è discusso a Palazzo Madama, nel workshop “Sinti e Rom, verso il piano nazionale” organizzato dalla Commissione Diritti Umani del Senato in collaborazione con Fieri el’Open Society Foundations. Era presente anche il ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi. Secondo le direttive della Commissione europea, ci devono essere un’autorità di coordinamento nazionale all’interno del governo e una serie di obiettivi concreti da realizzare entro tempi certi. Gli interventi saranno finanziati con i fondi strutturali europei.
“Siamo in serio ritardo per costruire una strategia nazionale e presentarla all’Unione Europea” ha dichiarato il Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Pietro Marcenaro, introducendo il dibattito. Marcenaro ha sottolineato inoltre l’importanza del nuovo ministero guidato da Riccardi: ”Considero questo un ministero importante che oltre ai temi dei debiti verso la finanza ricorda che ci sono debiti anche verso i poveri e questa è una cosa che da prestigio al paese”. Anche la vice presidente del Senato Emma Bonino è intervenuta, affermando che “una società democratica e aperta è quella che si pone la sfida di vivere in libertà e diversità, l’assimilazione e l’omogeneità sono stati nella storia forieri di eventi drammatici. Democrazia è quella che tutela le minoranza, perché le maggioranze si tutelano da sole”.
Il 24 giugno 2011 il Consiglio europeo ha approvato il quadro Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Sinti e Rom proposto dalla Commissione. Ciascuno dei 27 governi nazionali dovrà presentare alla Commissione entro la fine del 2011 la propria strategia nazionale di integrazione dei Sinti e Rom. La Commissione, coadiuvata dall’Agenzia europea per i diritti fondamentali, valuterà i piani e riferirà in merito la prossima primavera. A spiegare la posizione di Bruxelles davanti ai senatori italiani è stato Massimo Serpieri, vice direttore dell’unità Justice D4 della Commissione europea.
“E’ un momento delicato e importante perché l’Italia deve adottare una strategia nazionale da qui a fine mese – ha detto – l’integrazione dei Sinti e Rom è il messaggio che la Commissione vuole portare. Si chiede agli Stati Membri di fissare degli obiettivi concreti e che qualcuno coordini la strategia all’interno del governo. Si devono prevedere tempi e risorse per raggiungere gli obiettivi”. Secondo Serpieri “è la prima volta nell’ambito delle minoranze etniche che la Commissione è così ambiziosa sulla base di una direttiva”. Nello specifico, l’attuazione prevede l’aspetto governativo, il dialogo con la comunità Sinti e Rom, agire contro la discriminazione sul posto di lavoro e quindi parlare con i sindacati e le aziende. “Il fatto che ci sia un sistema di monitoraggio è un punto su cui la Commissione ha insistito molto – ha continuato - La maggior parte dei paesi membri rispetteranno questo impegno entro fine mese, a partire dalla Romania, Bulgaria, Slovacchia.
Ci sono paesi che istituiranno un ufficio per i Sinti e Rom, ma rischia di diventare una torre d’avorio scollegata dalla realtà, è meglio che questo punto di contatto nazionale sia incorporato nelle istituzioni nazionali. L’azione a favore dei rom non deve essere separata la politica generale”.
Per finanziare i piani nazionali per l’inclusione dei Sinti e Rom, l’Unione europea userà il fondo sociale europeo, il fondo regionale e il fondo agricolo.
“Tre mesi fa la commissione ha previsto quadro finanziario: entro il 2013 sarà adottata prospettiva per il 2014 – 2020 per adottare dei progetti- ha concluso Serpieri - La Commissione propone di aumentare del 7% il fondo sociale europeo. Gli Stati membri ricevono i soldi se vengono rispettati alcuni punti, ad esempio l’adozione di una strategia nazionale per i Sinti e Rom. Altrimenti i soldi verrebbero sprecati.”
L’incontro ha visto tra gli altri la partecipazione di Jeroen Schokkenbroek, delegato del segretario
generale del Consiglio d’Europa per i Sinti e Rom, “Sono in aumento le aggressioni contro i Sinti e Rom in diversi paesi europei, per questo stiamo preparando un testo contro l’antiziganismo – ha detto - Il messaggio del consiglio d’Europa è: più che leggi repressive bisogna lavorare per costruire una fiducia reciproca”. Per il Consiglio d’Europa, i nodi chiave sono salute, alloggio, educazione e lavoro. “Perché dopo tanti progetti in favore dei Sinti e Rom, questa comunità si trova ancora in stato così disastroso? Per il poco coordinamento degli interventi e per l’ assenza di capacità qualitativa e quantitativa”. Il Consiglio d’Europa consiglia due strumenti pratici con cui si può aiutare la strategia nazionale. Si tratta del programma di formazione di mediatori Sinti e Rom, creato dopo dichiarazione di Strasburgo e finanziato congiuntamente con la Commissione europea. E’ in attuazione in 15 stati membri fra cui l’Italia, dove i corsi si tengono a Roma, Salerno e Napoli. In totale in Europa sono stati formati dal progetto più di 500 mediatori rom.
Il secondo strumento è la campagna di sensibilizzazione, come la campagna “Dosta!” (Basta, ndr.) introdotta in 14 stati membri fra cui l’Italia, dove è stata lanciata dall’Unar a livello nazionale.
“C’è la possibilità di cambiare la situazione dopo sette secoli di emarginazione – ha commentato Isidoro Rodriguez, spagnolo e direttore della ‘Fundacion Segretariado Gitano’ – E’ incompatibile con il progetto europeo che esistano 10 milioni di cittadini di seconda categoria. Negli ultimi decenni si è fatta molta retorica sulla partecipazione e l’empowerment dei Sinti e Rom, ma non abbiamo fatto passi avanti nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone e dell’accesso ai diritti sociali. E’ un’oppurtunità per gli anni a venire poter usare i fondi strutturali per le politiche di inclusione dei Sinti e Rom”.
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LA FEDERAZIONE ROM E SINTI INSIEME E IL SUO DOCUMENTO CON I SUOI NOVE PUNTI PRESENTATO AL SENATO
Prima di parlare dei nove punti che la maggioranza dei sinti e dei rom ci hanno chiesto di includere nel documento, voglio specificare che oggi noi sinti e rom non riconosciamo nessuna persona che non sia d’etnia sinta o rom che si autodefinisce portavoce, intermediario o legale rappresentate di sinti e rom, oggi siamo noi i diretti portavoce, intermediari e legali rappresentati di noi stessi, perciò chi , non sinti o rom si proclama tale, noi non lo riconosciamo.
Ma se accompagnato da due persone sinte o rom con una delibera sottoscritta da tutti i sinti e rom membri dell’associazione o da più persone singole sinti e rom, questo potrebbe essere rivisto.
Per questi motivi noi chiediamo di avere la possibilità di intraprendere e poter lavorare in proprio, con i nostri lavori tradizionali, riportandoli alla conoscenza non solo ai nostri figli ma a tutta la popolazione maggioritaria, ma per riuscire abbiamo bisogno di ottenere dei aiuti e dei finanziamenti comunali, provinciali, regionali e statali, per poter supportare i nostri lavori tradizionali, come lo spettacolo viaggiante, la musica sinta e rom, l’artigianato e tutto quello che oggi “per forza dei cambiamenti” e stato dimenticato, come i cestinai, fiorai, ombrellai e tanti altri che ogni persona sinta e rom anziana ci potrà aiutare a portarla alla luce e farla imparare ai nostri giovani.
In alternativa e la costituzione di cooperative sociali costituite direttamente dai sinti e dai rom, dove potere assumere personale sinto o rom nell’ambito del lavoro di giardinaggio, pulizie in generale, raccolta materiale ferroso ecc. ecc. ma supportati dai propri comuni, provincie e regioni che dovranno trovare un sistema ad aggiudicare i lavori a detta cooperativa senza dover ricorre a bandi molto difficili per i sinti e rom, intraprendendo questa strada si porta la conoscenza ai giovani che entrando in queste tipologie di lavoro imparano, così che l’aiuto del comune provincia regione stato un giorno non serva più.
Ma Se si vuole davvero aiutare i sinti e i rom che vogliono lavorare, si devono agevolare rilasciando anche dei permessi di sosta provvisoria su tutto il territorio italiano, eliminando tutti i divieti di sosta alle roulette, camper e nomadi per tutti i sinti e rom che li richiedono per poter lavorare con i propri lavori tradizionali, ai musicisti, ai giostrai e circolanti, alla predicazione (MEZ) in assoluta liberta.
Solo percorrendo queste strada si potrà ridare il lavoro perso alla maggioranza dei Sinti e Rom.
Per secondo e L'abitare, questo e un altro grandissimo problema di tutti i sinti e rom, che grazie ai sgomberi senza alternative, la mancanza di servizi principali come l’acqua, l’energia elettrica, i servizi igienici e il riscaldamento invernale, porta ai sinti e rom la scarsa e corretta frequenza scolastica, ciò impedisce loro i diplomi occorrenti ad un lavoro per il prossimo futuro. Porta la scarsa ricerca del lavoro, perché impossibile riuscire a trovare un lavoro definitivo non avendo nessuna abitazione definitiva e regolare con un indirizzo civico, dove poter essere a disposizione del datore di lavoro, un altro input negativo al lavoro e avere l’indirizzo di un campo nomadi, ciò rende ancora più difficile a trovare un qualsiasi lavoro.
E per queste ragioni che noi della federazione nazionale rom e sinti insieme, chiediamo la Moratoria degli sgomberi senza alternative. Applicazione dei Progetti per la chiusura dei cosiddetti “campi nomadi” attraverso soluzioni diversificate quali la realizzazione delle microaree famigliari attrezzate, composte da genitori e figli con un regolare indirizzo civico senza definirlo campo nomadi, villaggio ecc. dove poter continuare e salvaguardare la tradizione e la cultura dei sinti e rom nativi in Italia da decenni, ma anche perché ci sono tante persone gagge che dichiarano che avere dei sinti o rom come vicini di casa e viverci con armonia e una cosa impossibile, perciò la creazione delle microaree e un bene per noi, ma soprattutto e un bene anche per la popolazione maggioritaria che non vogliono vivere e avere dei vicini di casa sinti e rom.
Un altro progetto concreto, positivo e forse il migliore perché non sperpera denaro pubblico e non costa nulla al comune, provincia, regione e stato, perché un terreno agricolo e una propria proprietà poco onerosa e a portata di tutti i sinti e rom, da notare che già da parecchi anni moltissime famiglie sinte con grande successo sono riusciti ad uscire dai campi nomadi grazie all’acquisto di un terreno agricolo come tipo di abitazione, ed è perciò che chiediamo La Modifica del Testo Unico 380/2001 che proibisce l’installazione anche di roulotte mobili su terreni agricoli.
Chiediamo anche e soprattutto da subito, la Sospensione della Delibera 67/2010 dell'Autorità per l'energia elettrica, fino a che non si trovi un alternativa al riscaldamento usato dalla maggioranza dei sinti e rom, questa delibera e arrivata così all’improvviso che i sinti che usavano l’energia elettrica a forfè per il proprio riscaldamento, non hanno avuto il tempo necessario a trovare delle soluzioni alternative a riscaldarsi, oggi con questa delibera per i sinti e impossibile usare l'energia elettrica per riscaldare le proprio abitazioni perché troppo oneroso, perciò le problematiche riguardo il riscaldamento sono immense.
Le cause sono molteplici, e la più brutta e odiosa e la causa della discriminazione razziale, ci sono maestri e direttori che permettono e applicano a bambini di 6 / 12 anni, il razzismo nelle scuole elementari, anche se sentono e vedono che i bambini delle popolazione maggioritaria prende in giro il bambino o bambina sinta o rom fanno finta di niente, Molte volte sono messi all’ultima banco, non vengono mai interrogati e non interessa se imparano, ci sono bambini sinti e rom che frequentano la 5 elementare senza saper ne leggere e scrivere, questi bambini non riescono a frequentare regolarmente la scuola perché non hanno nessun input a farlo, non ci sono amici gagge o maestri che rafforzano la loro voglia di imparare e frequentare la scuola, anche se dei bambini riescono a far amicizia con i bambini sinti o rom ci pensano i loro famigliari a farli smettere quell’amicizia, i stessi bambini ci chiedono il perché non ci sono libri che parlano dei sinti e rom, della loro storia, da dove arrivano, le guerre vissute dai sinti e rom, l’olocausto subito dai sinti e rom, tutto questo nelle scuole non c’è, forse questo e il motivo principale che oggigiorno tantissime persone non sanno nulla dei sinti, per questo e tanto altro chiediamo tramite il documento l’Introduzione nei programmi scolastici di elementi della storia e cultura dei Sinti e dei Rom, con particolare attenzione all'anti-discriminazione, la Predisposizione con la collaborazione delle associazioni Rom e Sinte di un piano Nazionale per l'istruzione dei bambini Rom e Sinti e per la formazione dei docenti.
Il problema della La sanità e molto grave per tutti e non solo per noi sinti e rom, eppure per noi c’è ancora qualcosa di più grave, tanti dottori nei Pronti Soccorsi dei ospedali, appena vedono un sinto o un rom prendono i fogli consegnati ai infermieri, che sono al primo posto, li mettono sotto tutti gli altri cosi che i sinti rimangono sempre ultimi, e quando arriva il turno, fanno delle esclamazioni tipo: (” chi di voi cura la zingara !! io non lo faccio ecc. “) questo e successo a mia sorella al pronto soccorso e a tanti altri sinti i Italia, oggi nel documento chiediamo una Campagna nazionale di prevenzione e istituzione della figura del mediatore sanitario. Corsi di formazione per operatori organizzati in collaborazioni con associazioni Sinte e Rom, con particolare attenzione All'antidiscriminazione.
La vera lotta alle discriminazioni, come si combatte la discriminazione razziale se per primo a istigarla e propagarla era il governo stesso, il governo bossi non permette ai sinti e rom di avere una casa, una microarea, un terreno agricolo di propria proprietà, non c’era nessuna alternativa per la lega nord, il loro slogan era e rimane: “via gli zingari - no case ai zingari - milioni di euro speso per zingari - case prima a noi italiani e dopo ai zingari” questi sono gli slogan che hanno trasmesso ai italiani tramite i mass media e questi saranno gli slogan che trasmetteranno ai italiani alle prossime elezioni, autorizzati a fare tutto quello che vorranno anche se il “DECRETO LEGGE del 26 aprile 1993, n. 122, coordinato con la legge di conversione 25 giugno 1993, n. 205, recante: “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa”, vieta di istigare altre persone alla discriminazione razziale.
Noi chiediamo di applicare a tutte le persone questo decreto legge, nelle scuole, nei uffici comunali provinciali regionali e statali, nei ospedali, in tutti gli esercizi pubblici, delle Pene più severe per chi porta la discriminazione, il razzismo e le calunnie verso i Sinti e rom, Pene severe per tutti i giornalisti che con i quotidiani istigano, trasmettono qualsiasi rapporto che parli o che trasmette ad altre persone l’odio razziale e la discriminazione, per tutto questo noi chiediamo tramite il documento il Coinvolgimento delle rappresentatività nazionali delle comunità Sinte e Rom nella costituzione degli Osservatori sulle discriminazioni. Libertà religiosa e possibilità per le Chiese di usufruire di spazi pubblici. Costruzione partnership tra le Prefetture e le associazioni Sinte e Rom. Contrasto alle discriminazioni istituzionali (esempio: cartelli stradali di divieto di sosta a chi è riconosciuto Sinto o Rom).
Non da oggi ma da ormai parecchi tempo in Italia ci sono tantissimi Rom immigrati, le possibilità sono durissime per noi che siamo italiani al 100 per 100, immaginatevi per loro, vengono in Italia per migliorare la propri vita e si trovano a dormire sotto i ponti, nelle baraccopoli, e i più fortunati riescono a trovare della abitazioni quasi demolite ma con un tetto per ripararsi dalla intemperie, tantissime mattine vengono svegliati senza nessun ritegno per i vecchi, donne e bambini la mattina presto ancora buia per essere sgomberati dalla polizia, senza nessuna alternativa ai sgomberi, non interessa se dopo nasce un altra baraccopoli o accampamento di fortuna, importante e che hanno fatto gli sgomberi, per questo che nel documento chiediamo la Predisposizione di un percorso di regolarizzazione per i profughi e per le famiglie di prima immigrazione (Anni Settanta e Ottanta) dalla ex Yugoslavia. Progetti di accoglienza per i Rom immigrati dalla Romania contemperando diritti e doveri. Progetti di informazione e sensibilizzazione con partnership con i Paesi d’origine.
Ma tutto questo non potrà avverarsi se non verrà approvata la proposta di legge per riconoscere ai sinti e rom lo status di minoranze: Proposta di Legge n. 4446, “Modifiche alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di riconoscimento e di tutela delle minoranze linguistiche storiche dei rom e dei sinti”, depositata il 21 gennaio 2011.
E la proposta di legge per riconoscere la persecuzione su base razziale subita dalle comunità Rom e Sinte, durante il nazifascismo: Atto Senato n. 2558 “Modifiche alla legge 20 luglio 2000, n. 211, in materia di estensione del Giorno della Memoria al popolo dei Rom e dei Sinti”, presentato il 15 febbraio 2011.
Per finire ringrazio a nome di tutti i sinti e rom della federazione rom e sinti insieme l’on Sen dott. Pietro Marcenaro, il Dott., Massimo Serpieri, il Dott. Isidro Rodríguez il Dott. Zeliko Jovanovic, dott. Jeroen Schokkenbroek, il Dott. Herry Scicluna e tutti quelli che hanno reso possibile questo evento, ma voglio anche ringraziare tutti i presenti a questo grande evento, sinti, rom e gagge, grazie a tutti.
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per chi vorrebbe ascoltare gli interventi della giornata, clicchi :
http://www.radioradicale.it/scheda/341368
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