venerdì 29 ottobre 2010

PUBBLICATA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO D'EUROPA IN TEMA DI TUTELA DEI DIRITTI DEI ROM E SINTI IN ITALIA

.

Finalmente qualcosa di positivo per i Sinti e i Rom


European Committee of Social Rights, Decision on the merits, COHRE v. Italy(Complaint n.58/2009) (395 KB)

European Committee of Social Rights, Décision sur le bien-fondé, COHRE v. Italy (Reclamation n. 58/2009) (328 KB)

Resolution CM/ResChS(2010)8 - Collective complaint No. 58/2009 by the Centre on Housing Rights and Evictions (COHRE) against Italy (108 KB)

Résolution CM/ResChS(2010)8 - Réclamation collective n° 58/2009 par le Centre sur les droits au logement et les expulsions (COHRE) contre l’Italie (106.5 KB)

Con riferimento alla situazione delle popolazioni Rom e Sinti, il Comitato europeo per i diritti sociali conclude che l'Italia ha violato numerose disposizioni della Carta Sociale europea .

Entro il 31 ottobre 2010 l'Italia deve inviare il Rapporto in merito agli adempimenti previsti dalla



.

ONG, associazioni o altri potranno inviare commenti o informazioni in qualità di "shadow report". le conclusioni del Comitato europeo dei diritti sociali sul rapporto atteso il 31 ottobre saranno adottate entro la fine del 2011 nell'ambito della procedura abituale di monitoraggio degli adempimenti degli Stati contraenti con la Carta sociale.

Il Comitato europeo per i diritti sociali ha espresso giudizi molto critici nei confronti delle "misure di sicurezza" adottate nell'ambito della c.d. "emergenza nomadi" inaugurata con il Decreto n. 92/2008. Secondo l'organo del Consiglio d'Europa chiamata a vigilare sull'attuazione degli obblighi derivanti dalla sottoscrizione e ratifica della Carta sociale europea, le misure adottata non hanno determinato un miglioramento delle condizioni abitative delle popolazioni Rom e Sinti in Italia, hanno intensificato procedure di sfratto in condizioni che non hanno rispettato la dignità delle persone interessate, senza prevedere sufficienti alternative abitative. Inoltre, il Governo italiano non avrebbe adottato misure sufficienti per contrastare la stigmatizzazione dei Rom ed, anzi, con i c.d. "patti di sicurezza" avrebbe al contrario enfatizzato come le proprie politiche rispondano più a preoccupazioni di pubblica sicurezza piuttosto che a considerazioni di integrazione sociale delle popolazioni Rom e Sinti, con ciò aggravando ulteriormente la situazione di segregazione delle medesime. Secondo il Comitato europeo, inoltre, le misure di identificazione dei Rom adottate nel corso dei censimenti compiuti nei "campi" non hanno soddisfatto i requisiti di proporzionalità, in quanto il Governo italiano non ha fornito sufficienti elementi atti a dimostrare che il principio di volontarietà nella raccolta delle impronte digitali dei minori sia stato sempre rispettato. Inoltre la raccolta dei dati personali ha portato all'adozione di misure volte a comprimere ed interferire eccessivamente sul diritto alla vita privata e familiare degli appartenenti alle popolazioni Rom e Sinti (cartellini identificativi, regolamenti per l'accesso e le visite ai "campi" o centri di accoglienza), ispirate più a motivi di sicurezza che al miglioramento delle condizioni sociali di vita nei centri.

Il testo della decisione del Comitato europeo dei diritti sociali e quello della risoluzione del Comitato dei Ministri sono in inglese e francese.

.


del 29 maggio 2009 e



dell'8 dicembre 2009


A seguito di un ricorso dell' ERRC, il Comitato conclude che la Francia ha violato la Carta Sociale europea. Analogo pendente contro l'Italia.


Radames Gabrielli



sabato 23 ottobre 2010

INCONTRO DI ALTO LIVELLO AL CONSIGLIO D'EUROPA STRASBURGO, 20 OTTOBRE 2010


.

Promuovere l'integrazione dei sinti e dei rom
in Europa


.

I rappresentanti dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, dell’Unione europea e della comunità rom riuniti oggi a Strasburgo, hanno condannato all’unanimità la diffusa discriminazione nei confronti dei rom e dei Sinti, nonché le condizioni di emarginazione economica e sociale in cui riversano questi ultimi.

Il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, su iniziativa del quale fu convocata la riunione dopo le inquietudini sui diritti dei rom e dei sinti emerse l’estate scorsa, ha dichiarato quanto segue: “È giunto il momento di agire. L’incontro di oggi rappresenta un nuovo inizio per offrire un aiuto concreto all’intera popolazione rom e sinti d’Europa. I rom e i sinti sono cittadini europei”.

Gli Stati membri hanno convenuto di compiere uno sforzo comune al fine di apportare una risposta paneuropea alle necessità dei circa 12 milioni di rom e di sinti che vivono sul nostro continente.

La “Dichiarazione di Strasburgo” ribadisce i seguenti principi guida e priorità:


a) Non discriminazione, cittadinanza, diritti di donne e bambini;

b) Inclusione sociale, segnatamente in materia di istruzione, alloggio e assistenza sanitaria;

c) Conferimento di responsabilità e miglior accesso alla giustizia.


La “Dichiarazione di Strasburgo” prevede inoltre un nuovo programma di formazione europea per oltre un migliaio di mediatori rom e sinti, che forniranno consulenza legale e amministrativa alle comunità. Nel 2011, verranno formati circa 440 mediatori, un numero che, a seconda delle risorse disponibili, potrebbe raggiungere le mille unità negli anni successivi.

Il Consiglio d’Europa intende inoltre procedere alla formazione di un centinaio di avvocati nel 2011. I mediatori e gli avvocati rom e sinti lavoreranno per migliorare l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all'occupazione, nonché per mettere in relazione le comunità rom e sinti con la società civile.

Tali azioni si baseranno sulle competenze specifiche del Consiglio d’Europa al fine di sviluppare una cooperazione fruttuosa con le autorità locali, regionali e nazionali e con le organizzazioni internazionali.


''Dichiarazione di Starsburgo''
''Iniziative di Strasburgo'' - del Segretario generale del Consiglio d'Europa
Discorso di Thorbjørn Jagland



Partecipanti


- Ministri e segretari di Stato dei ministeri dell’Interno, degli Affari esteri e degli Affari europei
- Rappresentanti permanenti presso il Consiglio d’Europa
- Rappresentanti di organizzazioni internazionali e di ONG

Partecipanti confermati


- Viviane Reding, Commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza
- Kastriot Sulka, Vice Ministro per gli Affari sociali e le pari opportunità, Albania
- Milenko Misic, Inviato speciale del Ministro degli affari esteri, Bosnie-Erzegovina
- Konstantin Dimitrov, Vice Ministro degli Affari esteri, Bulgaria
- Luka Maderić, a capo dell'Ufficio Diritti Umani, Croazia
- Nicholas Emiliou, Vice Ministro degli Affari esteri, Cipro
- Ion Negrei, Vice Primo Ministro, Moldova
- Vladimir Galuska, Vice Ministro degli Affari esteri, Repubblica ceca
- Lauri Bambus, Vice Segretario di Stato, Estonia
- Pierre Lellouche, Segretario di Stato agli Affari europei, Francia
- Astrid Thors, Ministro Migrazione e Affari europei, Finlandia
- Iván Bába, Segretario di Stato permanente del Ministero degli Affari esteri, Ungheria
- Vincenzo Scotti, Sottosegretario di Stato agli Affari esteri, Italia
- Nicolas Schmit, Ministro del Lavoro, dell’Occupazione e dell’Immigrazione, Lussemburgo
- Ferhat Dinoša, Ministro incaricato dei diritti umani e delle minoranze, Montenegro
- Lionel Veer, Ambasciatore per i diritti umani, Paesi Bassi
- Raimo Valle, segretario di Stato, Ministero dell'Amministrazione governativa, delle Riforme e della Chiesa, Norvegia
- Grazyna Bernatowicz, Sottosegretario di Stato, Ministero degli Affari esteri, Polonia
- Rosario Farmhouse, Alto Commissario per l'immigrazione e il dialogo interculturale, Portogallo
- Valentin Mocanu, Segretario di Stato, Ministero del Lavoro, Famiglia e Protezione sociale, Romania
- Božidar Đelić, Vice Primo Ministro per l'integrazione europea, Serbia
- Lucia Nicholsonova, Segretario di Stato, Ministero del Lavoro, Slovacchia
- Baluh Stanko, Direttore dell'Ufficio governativo per le minoranze nazionali, Slovenia
- Birgitta Ohlsson, Ministro degli Affari europei, Svezia
- Antonio Milososki, ministro degli Affari esteri dell’ "ex-Repubblica jugoslava di Macedonia"
- Faruk Çelik, Ministro di Stato, Turchia
- Pavlo Klimkin, Vice Ministro degli Affari esteri, Ucraina



Documenti-Chiave


Comitato dei Ministri


- Raccolta delle Raccomandazioni del Comitato dei Ministri sui rom e i sinti

Assemblea parlamentare

- Rapporto sul dibattito con procedura d’urgenza: il recente insorgere in Europa del discorso sicuritario a livello nazionale: il caso dei rom (ottobre 2010)
- Rapporto sulla situazione dei rom e sinti in Europa (giugno 2010)
http://assembly.coe.int/Main.asp?link=/Documents/AdoptedText/ta10/EREC1924.htm
http://assembly.coe.int/Main.asp?link=/Documents/AdoptedText/ta10/ERES1740.htm
- Documento di lavoro della Commissione affari giuridici e diritti umani sulla situazione dei rom (2008)

Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa

- Risoluzione 44 (1997)1 sul contributo dei rom e dei sinti alla costruzione di un’Europa tollerante
- Risoluzione 249 (1993)1 sugli zingari in Europa:ruolo e responsabilità delle autorità locali e regionali

Corte europea dei Diritti dell’Uomo

- Scheda informativa sui diritti dei rom e dei sinti
- Diritti dei rom e sinti: principali sentenze della CEDU

Ufficio del Commissario per i diritti umani


- Documento di sintesi sui diritti dei rom e dei sinti
- Le recenti migrazioni dei rom e sinti in Europa (seconda edizione)
- Pagina tematica sui diritti dei rom e dei sinti

Carta sociale europea


- La Carta sociale europea e i diritti dei rom e dei sinti

Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI)

- Rapporti per paese
- La situazione dei rom e dei sinti in Europa: principali norme del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani
- Raccomandazione di politica generale n°3: lotta al razzismo e all’intolleranza nei confronti dei rom/zingari

La Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali

- Rapporti per paese

Servizio per l'esecuzione delle sentenze della CEDU

- Scheda informativa [en]

Divisione Rom e Sinti

- Campagna Dosta
- Glossario sui rom e i sinti
- Statistiche
- Garantire a rom e sinti l'accesso ai diritti

Centro europeo per le lingue vive

- Favorire l'insegnamento della lingua romanì nelle scuole d'Europa

Educazione dei bambini rom

Banca per lo sviluppo del Consiglio d'Europa

- Attività della Banca a favore dei rom e dei sinti







A MILANO ARRIVA IL FESTIVAL "DOSTA"

.
.


Piacere di conoscervi!



Siamo i Rom e i Sinti, ma molti per ignoranza o cattiveria ci chiamano “zingari” o “nomadi”. Viviamo in mezzo a voi da circa seicento anni ma ancora in pochi ci conoscono veramente.
Probabilmente avete letto sui giornali che siamo sporchi, ladri, accattoni… ma non è così. Certo alcuni di noi sono molto poveri e alcuni hanno commesso degli sbagli. Ma non siamo tutti uguali anche se siamo tutti presi di mira da discriminazioni e in alcuni casi da razzismo vero e proprio.
Noi siamo i Rom e Sinti e come ogni altra minoranza abbiamo una lunga memoria storica, valori, costumi, tradizioni, arti, talenti, musica e bellezza. Abbiamo i colori di una civiltà millenaria che non hai mai preso parte ad una guerra. Tutto questo tuttavia resta confinato troppe volte negli angusti spazi dove siamo costretti a vivere, in ghetti che chiamano “campi nomadi”.
La campagna DOSTA può rappresentare la possibilità di superare quel muro del pregiudizio che circonda la nostra gente.
Venite a conoscerci. Vi aspettiamo a Milano:

Lunedì 8 novembre, ore 21.00, Centro culturale S. Fedele (via Hoepli 3/b)
LE DANZE DI BILLY E DIJANA, Spettacolo teatrale, regia di Daniele Lamuraglia, con Dijana Pavlovic e Diego Conte. Produzione di Teatro del Legame e Uprè Roma. INGRESSO GRATUITO (con sottoscrizione volontaria)

La Campagna “DOSTA!” (basta in lingua romanes) è coordinata e finanziata dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed Etniche) in collaborazione con il Consiglio d’Europa e con le principali federazioni rom e sinte per promuovere in Italia una maggiore conoscenza della cultura dei Rom e dei Sinti. Feste, concerti, dibattiti si svilupperanno nell’intera penisola per parlare di arte e cultura della più grande minoranza etnica d’Europa e per sconfiggere con la conoscenza gli stereotipi che hanno sempre accompagnato queste minoranze linguistiche.

Le danze di Billy e Dijana. Questa è la storia di un ragazzo Rom che da bambino ballava la musica popolare davanti al container del campo nomadi dove viveva, fino ad arrivare a danzare la raffinata musica classica sui palcoscenici di grandi teatri.
Il giorno della Prima a due ore dal suo debutto ne Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky, la sorella Dijana giunge imprevedibilmente a trovarlo, e gli racconta dei suoi sogni di divenire attrice e cantante, in un incontro-scontro segnato dall'incrociarsi di odio e amore, dall'esplodere di rivendicazioni sottaciute, gridate, infrante, improvvisamente seguite da teneri afflati d'amore. In questo ritrovarsi e perdersi tra fratello e sorella emergono i temi della perenne diversità di essere Rom - zingari nello spirito e nella quotidianità -, dell'arcaica tensione del legame di sangue, della separatezza di aspettative e doveri fra uomo e donna nei codici della propria comunità, del possibile e conflittuale sogno di realizzarsi in una sempre nuova, e spesso più cinica, società. Ma appare anche quell'antica risorsa dell'Arte che fin dal suo sorgere in una regione dell'India, ha rappresentato per il popolo Rom una delle vie di salvezza e di comunicazione col mondo.


Radames Gabrielli