mercoledì 16 novembre 2011

TUTTI UNITI 9 NOVEMBRE


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Tutti parlano di pace, ma non si può realizzare la pace all'esterno se si coltivano nel proprio animo la collera e l'odio".

XIV Dalai Lama
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"Se vogliamo costruire la pace nel mondo, costruiamola in primo luogo dentro ciascuno di noi"
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LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE ROM E SINTI INSIEME
"TUTTI UNITI"
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IN PRIMO PIANO SU:

Davanti a Montecitorio illuminato da uno splendido sole alle 9 in realtà siamo in pochi. Un centinaio di sinti stanno presidiando la piazza, luogo concordato per la manifestazione. Da lì a poco arriveranno anche altre persone, tanti sinti provenienti per lo più dal nord Italia. La manifestazione è stata indetta per chiedere a Parlamento e Senato il riconoscimento della minoranza linguistica e la giornata della memoria per commemorare i morti del genocidio nazista, il diritto al lavoro, alla casa, alla scuola ecc. all’iniziativa hanno partecipato circa 300 persone.

Anche se il numero dei partecipanti è stato modesto, il 9 novembre la piazza è stata presidiata fin verso le 13, ora in cui due delegazioni di manifestanti sono state accolte in Parlamento e in Senato. Le delegazioni sono state costituite dai rappresentanti delle associazioni di sinti e rom che hanno aderito all’iniziativa. Durante la mattina la fantasia musicale del popolo romanì ha allietato il passare delle ore, interrotta dagli interventi dei vari presidenti delle associazioni. Qualche parlamentare si è fermato a parlare con i sinti per capire il motivo della protesta e dare la disponibilità a sostenere le rivendicazioni. Tanti sono stati i giornalisti presenti, sul tg 2 delle 13 eravamo già in onda!

E’ bene sottolineare come l’iniziativa del Presidente di Rom e Sinti Insieme abbia avuto ascolto da parte dei politici sia in Senato che in Parlamento, e come si sia potuto spiegare loro i vari punti del documento redatto dalle associazioni. Ora spetta alle forze politiche dimostrare davvero la volontà di riconoscimento del popolo rom e sinto. Una figura importante in Parlamento e che da tanti anni sostiene sinti e rom in questo percorso di conquista dei propri diritti è l’onorevole Letizia de Torre che è la persona che ha sensibilizzato il Parlamento per l’istituzione della giornata in ricordo dell’atrocità della promulgazione delle leggi razziali, leggi che avrebbero poi portato alle deportazioni nei campi di concentramento.

Una riflessione rispetto ai numeri di presenza bisogna però farla: si ritiene che in Italia i sinti e i rom siano circa 160.000 di cui il 70% italiani. Ebbene questo dato deve far pensare a tutti quelli che non si sono voluti alzare a camminare sulla nostra strada, ai tanti che non erano presenti a Roma con noi. Ci deve spingere a parlare con tutti coloro che mercoledì non erano in Piazza Montecitorio, perché è solo UNITI (come diceva lo slogan della manifestazione) che avremo successo, attraverso l’accettazione della diversità altrui, anche di pensiero e nel rispetto dei diritti di tutti.

giovedì 10 novembre 2011

TUTTI UNITI 9 NOVEMBRE




www.partitodemocratico.it
http://beta.partitodemocratico.it/226103/rom-manifestano-a-montecitorio-per-i-diritti-della-comunit.htm


FAMIGLIA E POLITICHE SOCIALI | Articolo

9 novembre 2011


Rom manifestano a Montecitorio per i diritti della comunità

Sono "contenti" i rom e sinti italiani che questa mattina si sono dati appuntamento a Montecitorio per chiedere il riconoscimento dello status di minoranza e della persecuzione razziale subita durante il nazifascismo.

Siamo stati accolti molto bene- spiega, all'agenzia di stampa Dire, Radames Gabrielli, presidente della Federazione rom e sinti insieme e promotore dell'iniziativa- abbiamo consegnato alla Camera e al Senato il nostro documento. I deputati e senatori presenti hanno valutato importanti le nostre richieste. Del resto, noi siamo italiani e dovremmo avere il diritto al lavoro e alla casa".

Si', perche' oltre al riconoscimento di minoranza "che chiediamo da 600-700 anni" e quello delle persecuzioni "a cui anche noi e anche qui in Italia siamo stati sottoposti durante la seconda guerra mondiale", oggi sotto lo slogan 'crohl chetane', tutti uniti, i rom e sinti hanno chiesto al governo l'istituzione "urgente" di tavoli tecnici per affrontare subito le problematiche legate al lavoro, ma soprattutto alla casa. Un tema fondamentale, quest'ultimo, che vede le associazioni sostenere la "moratoria degli sgomberi senza alternative" e la "chiusura dei cosiddetti 'campi nomadi' che, anche attraverso soluzioni diversificate quali microaree, portino all'accesso alla casa o all'acquisto di terreni su cui poter edificare in autocostruzione".

Tanto piu' che se fossero riconosciuti come minoranza "non ci sarebbe piu' spazio per fantasie stereotipate su 'nomadi' e 'zingari', ne' per decreti di emergenza, 'campi nomadi', divieti di sosta...". Per questo, specifica Gabrielli, "chiediamo che siano riconosciuti i nostri diritti di minoranza". Gabrielli e le associazioni oggi hanno chiamato a raccolta 350 persone davanti a Montecitorio "rispettando l'accordo preso con la Questura che ringrazio per la gentilezza".

Al termine della manifestazione, la delegazione rom e sinti e' stata ricevuta dalla commissione Diritti umani del Senato. A esprimere "apprezzamento per la costruzione di una rappresentanza unitaria delle minoranze", anche il senatore Roberto Di Giovan Paolo, che ha sottolineato come siano "un interlocutore insostituibile per quanti, sia al livello politico che amministrativo, vogliono lavorare per mettere fine alle discriminazioni e al razzismo e promuovere politiche d'integrazione nel rispetto dell'identita' e della dignita' delle persone rom e sinti". (DIRE)


Nuovo PaeseSera

GIOVEDÌ, 10 NOVEMBRE 2011

La manifestazione

Montecitorio, rom e sinti in presidio “Basta diritti negati”


Riconoscimento dello status di minoranza. Riconoscimento della persecuzione degli "zingari" sotto il nazi-fascismo. Ma anche diritto alla casa, al lavoro, all’istruzione e alla partecipazione sociale e politica. Ecco cosa chiedono i trecento rom e sinti che questa mattina si sono ritrovati davanti alla Camera per una grande manifestazione nazionale. Sono arrivati da tutto il Nord Italia, portando un violino, una chitarra e tante proposte

LA CONFERENZA I rom non sono ladri di bambini DI V. ALTIMARI

Trecento persone, un violino e una chitarra davanti a Montecitorio. Strano sentir suonare ad un presidio? Mica tanto, visto che a organizzarlo sono state le maggiori associazioni rom e sinti d’Italia. Avrebbero voluto essere molti di più, ma hanno dovuto attenersi, anche loro, al divieto di manifestare deciso da Alemanno e dalla Questura dopo il 15 ottobre. Sono arrivati da tutto il Nord Italia. Da Brescia, Rimini, Mantova, Verona, Vicenza, Padova, Reggio Emilia, Cremona e Torino. Per consegnare un documento indirizzato al Parlamento e al Governo.

RISTABILIRE LA VERITÀ STORICA – “Alla Camera e al Senato – spiega Radames Gabrielli, presidente della Federazione Rom e Sinti insieme – giacciono da mesi due proposte di legge che sono state più volte sollecitate da diverse istituzioni internazionali”. La prima, presentata a giugno a Montecitorio, prevede il riconoscimento dello status di minoranza linguistica per i rom e i sinti. “A differenza di quanto avviene negli altri paesi europei – sostiene Gabrielli – oggi noi in Italia non siamo riconosciuti come popolo. Eppure siamo presenti dal 1400 e abbiamo la nostra lingua, la nostra cultura e le nostre tradizioni”. Non è solo una questione formale. “Se sinti e rom fossero riconosciuti, non ci sarebbe più spazio per fantasiosi pregiudizi e stereotipi sul nostro stile di vita, né per decreti di emergenza”.

Lo stesso vale per la seconda proposta di legge, presentata in Senato il 15 febbraio scorso da Pietro Marcenaro, presidente della Commissione straordinaria per i diritti umani, ma sottoscritta anche da diversi esponenti di Pdl e Fli. La richiesta, in questo caso, è di ristabilire una verità storica ancora ignorata da larga parte dei cittadini italiani: il “Porajmos”, parente stretto della più nota “Shoah”. “Sotto il nazifascimo – ricorda Gabrielli – sono stati sterminati 500 mila rom e sinti, ma questo a scuola non viene insegnato. Perché? È venuto il momento di riconoscere anche la nostra persecuzione etnica, estendendo il Giorno della Memoria anche al popolo dei rom e dei sinti”.

RICONOSCERE I DIRITTI NEGATIDA SEMPRE – Lavoro. Casa. Scuola. Partecipazione alla vita sociale e politica. Sono solo alcuni dei diritti che, da sempre, i rom e i sinti che vivono nel nostro Paese si vedono negare. Dopo anni di appelli e messe in mora, l’Italia adesso si è impegnata con l’Unione Europea a predisporre entro il 31 dicembre una strategia nazionale di inclusione sociale di queste popolazioni. Il tempo stringe. E questo rischia di essere l’ennesimo impegno non mantenuto. Anche perché, come riconosce Carlo Berini dell’associazione “Sucar Drom”, “il momento per l’Italia è drammatico e quindi difficilmente ci sarà qualcuno disposto ad ascoltare le nostre richieste oggi”.

Il problema più scottante, soprattutto a Roma, resta quello abitativo. “Noi siamo contro la politica dei campi nomadi”, ribadisce Berini. Le soluzioni alternative a questi “lager” sono tre: la casa (popolare o in affitto), la possibilità di acquistare e installare roulotte su terreni agricoli (più economici di quelli edificabili) e la creazione di micro-aree messe a disposizione del Comune, dove creare dei piccolissimi campi autogestiti con non più di sei nuclei familiari. “Alemanno fa bene a ordinare gli sgomberi dei campi abusivi – sostiene Berini – ma bisogna dare delle alternative concrete alle persone. Altrimenti ci ritroviamo sempre al punto di partenza. E ogni giorno rischiamo di dover piangere i morti di qualche baracca bruciata”.

UN MODELLO DA IMPORTARE – L’inclusione sociale passa anche attraverso il lavoro. Oggi i 7.000 rom e sinti che vivono a Roma (un migliaio sono cittadini italiani) faticano a trovare un’occupazione “normale”, in regola. I più fortunati sono giostrai, artigiani, artisti. La maggior parte però s’inventa da vivere rovistando tra i rifiuti, raccattando rame e altri metalli. Che poi vengono portati e “lavorati” all’interno dei campi, in condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza incredibili. “Bisognerebbe valorizzare questa esperienza – dice Carlo Berini – seguendo l’esempio positivo di Casalmaggiore”.

In questo piccolo paese in provincia di Cremona abita Camir. È lui a raccontarmi del progetto che gli ha cambiato la vita. La sua e quella di tanti altri. “Prima raccoglievamo i metalli per strada e li andavamo a vendere casa per casa. Col rischio che qualcuno ci sparasse. Oggi il Comune ci ha dato in gestione una parte dell’isola ecologica. I cittadini vengono lì a conferire i loro rifiuti. E noi ci occupiamo di recuperare tutte le parti metalliche, che poi vendiamo alle industrie”. Finalmente alla luce del sole.

di Ambra Murè

Mercoledì, 09 Novembre 2011

TAGS: ROM, SINTI, DIRITTI, CAMPI NOMADI


Ultime Notizie


Nomadi: Rom e Sinti in piazza chiedono riconoscimento status minoranza

Descrizione: http://www.ultimenotizie.tv/img/comments.png0 commenti · 9 novembre, 2011 · 12:19

Roma, 9 nov. (Adnkronos) – Il riconoscimento come minoranza etno-linguistica e l’inserimento nella legge che istituisce Il Giorno della Memoria: sono le richieste della Federazione Rom e Sinti Insieme, che ha dato vita alla manifestazione ‘Tutti uniti’ in piazza Montecitorio a Roma. “Chiediamo di essere riconosciuti come popolazione, chiediamo il dono della memoria, perche’ anche noi siamo caduti in tempo di guerra e l’Italia e’ rimasta l’unica nazione a non riconoscerci”, dice Radames Gabrielli, presidente della Federazione che coordina 22 associazioni Rom e Sinti a livello nazionale. ”Chiediamo anche il riconoscimento etno-linguistico perche’ ci troviamo qui in Italia da 700 anni, siamo un’etnia con una nostra cultura, una nostra tradizione, abbiamo una nostra lingua. Altre etnie -rileva- sono state riconosciute, mentre noi siamo stati un po’ lasciati in disparte”. “Siamo alle soglie del 2012 – ha concluso il presidente della Federazione – l’uomo va nello spazio mentre Sinti e Rom vivono ancora sotto i ponti e nei campi nomadi: per questo chiediamo oggi di essere riconosciuti, per avere tutti i diritti che hanno gli altri cittadini, italiani e non. Abbiamo avuto ascolto da parte della politica, oggi saremo alla Camera e al Senato per dare voce alle nostre richieste”.


TUTTI UNITI 9 NOVEMBRE

LA POLITICA ITALIANA .IT

NOMADI: DI GIOVAN PAOLO (PD), USCIRE DA EMERGENZA CON INTEGRAZIONE

ASCA) - Roma, 9 nov - ''In massimo cinque anni possiamo uscire dall'emergenza in cui si trovano tanti campi rom''. Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei, intervenuto alla manifestazione di Rom eSinti di fronte a Montecitorio ''Serve un piano alternativo, che passi attraverso l'utilizzo dei fondi Ue per i migranti e a beneficio dei cittadini, che preveda l'utilizzo dei beni demaniali in disuso, che preveda una vera integrazione - continua Di Giovan Paolo - Ma e' necessario anche il riconoscimento della cultura rom. In merito ho presentato un ddl''.

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SASSARI NOTIZIE

giovedì 10 novembre 2011

CRONACA

Nomadi: Rom e Sinti in piazza chiedono riconoscimento status minoranza

09/11/2011 12.19

Roma, 9 nov. (Adnkronos) - Il riconoscimento come minoranza etno-linguistica e l'inserimento nella legge che istituisce Il Giorno della Memoria: sono le richieste della Federazione Rom e Sinti Insieme, che ha dato vita alla manifestazione 'Tutti uniti' in piazza Montecitorio a Roma. "Chiediamo di essere riconosciuti come popolazione, chiediamo il dono della memoria, perche' anche noi siamo caduti in tempo di guerra e l'Italia e' rimasta l'unica nazione a non riconoscerci", dice Radames Gabrielli, presidente della Federazione che coordina 22 associazioni Rom e Sinti a livello nazionale.

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TUTTI UNITI 9 NOVEMBRE

IL TEMPO.IT

7La Commissione diritti umani del Senato ha ricevuto una delegazione di rom e sinti al termine della manifestazione «crohl chetane» («tutti in piazza») a Montecitorio.

La delegazione della Federazione Rom e Sinti insieme ha consegnato al sen.

Roberto Di Giovan Paolo l'invito al Parlamento del «riconoscimento e alla tutela delle minoranze storiche e linguistiche rom e sinte nell'ambito della legge 482/99, e all'inserimento dei rom e dei sinti nella legge che istituisce il Giorno della Memoria delle persecuzioni nazifasciste». I componenti della delegazione, è detto in una nota, hanno «anche chiesto l'istituzione di tavoli di lavoro a livello governativo e locale «perché‚ si dia seguito alla scrittura di una strategia nazionale, così come richiesto dall'Unione Europea». PISANA
Rom e Sinti, Pagano (Radicali/ERA): Diritti linguistici per il popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno.

L'Associazione Radicale Esperanto si unisce alla battaglia di Rom e Sinti per il riconoscimento dei diritti linguistici di questi popoli pacifici.

INFORMAZIONE.IT

Thursday, November 10, 2011 - 20:10

Comunicati Stampa

Roma, 09/11/2011 (informazione.it - comunicati stampa) Rom e Sinti, Pagano (Radicali/ERA): Diritti linguistici per il popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno.

Dichiarazione di Giorgio Pagano - Radicali/ERA

"E' tempo che lo stato riconosca i diritti linguistici del popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno". Questo il commento del Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto a margine della conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati, organizzata dalla Federazione Italiana Rom e Sinti a conclusione della manifestazione nazionale davanti a Montecitorio di questa mattina.

"Rom, Sinti e Camminanti sono stati esclusi dalla legge 482 sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche e anche lo sbocco possibile dalla ratifica italiana della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie sembra ben lontano. L'art. 6 della nostra Costituzione recita esplicitamente che 'la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche', eppure ancora non si vuole dare giustizia ad una delle minoranze più antiche del Paese con lo scandalo di fondi europei a loro destinati e che non si riesce a comprendere in quali tasche vadano a finire", ha aggiunto Pagano.

"Ora che Rom e Sinti hanno dimostrato di saper essere uniti nel chiedere al Parlamento il diritto di essere riconosciuti come minoranza, non deve farsi attendere la risposta delle istituzioni, o saranno tutti gli italiani a perdere una grande occasione di civiltà.

Come Associazione Radicale Esperanto riteniamo che anche il Ministro delle Pari Opportunità debba prendere in massima considerazione l'evento e i contenuti emersi oggi, anche in virtù del Rapporto d'indagine della Commissione Diritti Umani del Senato che, come ha ricordato il Segretario della Commissione, il sen. radicale Marco Perduca, mette in luce una realtà che un paese democratico non può ignorare viste le nuove persecuzioni di cui sono vittime questi popoli in altri paesi europei", ha concluso Pagano.

Ufficio Stampa

Giorgio Pagano

Associazione Radicale Esperanto

via di Torre Argentina

00186 Roma Italia

ufficiostampa.era@gmail.com

0668979311


TUTTI UNITI 9 NOVEMBRE

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Rom e Sinti, Pagano (Radicali/ERA): Diritti linguistici per il popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno.

Dichiarazione di Giorgio Pagano – Radicali/ERA

"E' tempo che lo stato riconosca i diritti linguistici del popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno". Questo il commento del Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto a margine della conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati, organizzata dalla Federazione Italiana Rom e Sinti a conclusione della manifestazione nazionale davanti a Montecitorio di questa mattina.

"Rom, Sinti e Camminanti sono stati esclusi dalla legge 482 sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche e anche lo sbocco possibile dalla ratifica italiana della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie sembra ben lontano. L'art. 6 della nostra Costituzione recita esplicitamente che 'la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche', eppure ancora non si vuole dare giustizia ad una delle minoranze più antiche del Paese con lo scandalo di fondi europei a loro destinati e che non si riesce a comprendere in quali tasche vadano a finire", ha aggiunto Pagano.

"Ora che Rom e Sinti hanno dimostrato di saper essere uniti nel chiedere al Parlamento il diritto di essere riconosciuti come minoranza, non deve farsi attendere la risposta delle istituzioni, o saranno tutti gli italiani a perdere una grande occasione di civiltà.

Come Associazione Radicale Esperanto riteniamo che anche il Ministro delle Pari Opportunità debba prendere in massima considerazione l'evento e i contenuti emersi oggi, anche in virtù del Rapporto d'indagine della Commissione Diritti Umani del Senato che, come ha ricordato il Segretario della Commissione, il sen. radicale Marco Perduca, mette in luce una realtà che un paese democratico non può ignorare viste le nuove persecuzioni di cui sono vittime questi popoli in altri paesi europei", ha concluso Pagano.

Roma, 9 novembre 2011


TUTTI UNITI ROM, SINTI E AMICI

pubblicato su

Redattore Sociale

08/11/2011

11.29

ROM/SINTI

Manifestazione Rom e Sinti: “Gli italiani hanno molto da imparare su di noi"

Appuntamento domani davanti a Montecitorio. Radames Gabrielli (Federazione Rom e Sinti insieme): "Non potremo essere più di 400, così ci ha chiesto la Questura, dopo le violenze del 15 ottobre”

§ Rom e Sinti “tutti uniti”: domani la manifestazione davanti a Montecitorio

Appuntamento domani davanti a Montecitorio. Radames Gabrielli (Federazione Rom e Sinti insieme): "Non potremo essere più di 400, così ci ha chiesto la Questura, dopo le violenze del 15 ottobre”

Una manifestazione nazionale unitaria delle associazioni Rom e Sinte, per chiedere il riconoscimento di “diritti negati da sempre”: mercoledì 9 novembre, a Roma, in piazza Montecitorio, Rom e Sinti saranno “crohl chetane”, “tutti uniti”, per avanzare le proprie richieste a Governo e Parlamento. Radames Gabrielli è presidente della Federazione Rom e Sinti insieme e promotore dell’iniziativa.

Radames, come è nata l’idea di questa manifestazione?
In Italia non viene data voce e spazio nei media e nelle istituzioni alle associazioni Sinte e Rom. Non parlo di associazioni pro Rom e Sinti ma proprio di associazioni Sinte e Rom. Associazioni che in Italia esistono ma a cui appunto non viene data voce. In Europa è diverso, penso alla Germania ma anche alla Romania o alla Gran Bretagna. Adesso è giunta l’ora che anche gli italiani abbiano la possibilità di sentire la nostra voce di Sinti e di Rom.

Perché è così importante per voi il riconoscimento come minoranza? Cosa comporterebbe?
I Sinti e Rom sono minoranze presenti in Italia dal 1400, quindi storiche come per esempio il ladino, il franco provenzale, il tedesco… Non essere riconosciuti in Italia è un grave handicap come hanno sottolineato tutte le istituzioni internazionali, dal Parlamento europeo al Consiglio d’Europa all’Osce, fino ad arrivare all’Onu. Se Sinti e Rom fossero riconosciti, non ci sarebbe più spazio per fantasie stereotipate su “nomadi”, “zingari” ecc., né per decreti di emergenza, “campi nomadi”, divieti di sosta… Chiediamo che siano riconosciuti i nostri diritti di minoranza.

Perché chiedete che sia riconosciuta la persecuzione nazifascista di Sinti e Rom?
La persecuzione nazifascista contro i Sinti e Rom è intima alla storia italiana. Tutti i Sinti e Rom italiani, dopo l’11 settembre 1940, sono stati rinchiusi in campi di concentramento appositi a Prignano (Mo), Tossicia… Questo è un pezzo di storia italiana. Nei treni che partivano per Auschwitz, insieme agli ebrei, c’eravamo noi: uomini, donne, bambini, anziani, handicappati perseguitati, concentrati e deportati in quanto Sinti e Rom. Una storia che non deve essere dimenticata, perché dalla storia e dalla memoria possiamo imparare ciò che siamo oggi. E gli italiani, sui Sinti e Rom devono ancora imparare parecchie cose…

Cosa chiedete al governo italiano?
Il Governo italiano deve rispettare le indicazioni e le richieste formulate dal Parlamento Europeo in aprile e dalla Commissione europea nel giugno scorso. Entro il mese di dicembre l’Italia deve presentare alla Commissione europea la sua Strategia Nazionale per affrontare i tanti problemi e le tante situazioni discriminanti che vivono quotidianamente i Sinti e Rom nel nostro Paese. Chiediamo quindi l’istituzione di uno o più tavoli tecnici per affrontare le questioni fondamentali

Come valutate la condotta del governo italiano verso Rom e Sinti?
Il Governo in questi ultimi tre anni sembrava un cieco che non sapeva dove andare. Ecco, noi oggi facciamo un passo e prendiamo la mano al Governo per guidarlo ad uscire insieme da questo tunnel, che ha portato in questi anni a tanti drammi e a troppe vittime innocenti. Per esempio, dagli anni 80 molte famiglie Sinte ma anche tante famiglie Rom hanno acquistato dei terreni agricoli per non finire rinchiusi nei “campi nomadi”. Queste famiglie hanno posizionato su questi terreni delle case mobili o roulotte perché la legge lo permetteva. Negli anni successivi tante altre famiglie Sinti e Rom hanno seguito questo esempio uscendo dai “capi nomadi”. Dal primo gennaio 2005 è entrato in vigore il Testo Unico 380/2001, che ha reso illegale questo tipo di abitare. Chiediamo che sia modificala le legge, nessuna forza politica italiana vuole i “campi nomadi”: questa che proponiamo è una soluzione che abbiamo trovato noi Sinti e Rom e che abbiamo sperimentato in tutti questi anni.

Quante persone prevedete di riuscire a mobilitare il 9 novembre?
Non saremo più di quattrocento persone, perché così ci ha chiesto la Questura, dopo le violenze che del 15 ottobre scorso. Potevamo essere molti, molti di più. Tantissimi saranno a casa davanti alla televisione per vederci.

Avete avuto qualche riscontro finora rispetto alle vostre richieste? Qualche politico o istituzione se ne sta interessando?
Sappiamo di avere un sostegno importante dal Parlamento e dalla Commissione europea ma anche dal Consiglio d’Europa che tengono sotto stretta sorveglianza il nostro Paese. L’Unar negli ultimi due anni, con la Campagna Dosta!, ha iniziato a lavorare insieme a noi. La Commissione del senato per i Diritti Umani ha in questi mesi prodotto un documento interessante. Molti parlamentari, sia di centrodestra che di centrosinistra, si sono impegnati a formulare in Parlamento delle proposte che condividiamo. E’ un inizio ma è ancora troppo poco, sporadico. Non c’è un disegno complessivo che ci veda pienamente protagonisti. Credo che sia ora di costruirlo insieme. (cl)

giovedì 3 novembre 2011

TUTTI UNITI, aderisci anche tu!

Mercoledì 9 novembre 2011 si terrà a Roma la manifestazione nazionale TUTTI UNITI (crohl chetane), promossa dalle associazioni sinte e rom in Italia. La manifestazione è stata lanciata da Radames Gabrielli, Presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme, che ha elaborato un documento che è stato discusso e sottoscritto da ventinove associazioni sinte e rom, dalla Federazione Rom e Sinti Insieme, dall'associazione Thèm Romano Onlus e dalla Federazione Romanì.

Le associazioni rom e sinte chiedono
- al Governo italiano: di promuovere un tavolo tecnico per la definizione di una Strategia nazionale come deciso dal Parlamento europeo e richiesto all'Italia dalla Commissione europea
- al Parlamento italiano di accelerare l'iter di due proposte di legge per: il riconoscimento dei sinti e dei rom dello status di minoranze e inserire i sinti e i rom nella legge che istituisce Il Giorno della Memoria.

Alla manifestazione e al documento ha già aderito Aizo, Rom e Sinti, ma non solo. Di seguito un primo elenco delle adesioni arrivate:

Grandini Ernesto - Guglierminotti Luca – Torsi Matteo – Quirini Demis – Diego Grisetti – Dellasantina Atos- Terenghi Amos – Ferrari Emilio- Ascari Donatella – Lucchesi Massimo- Triberti Tommaso- Fabrizio Casavola – Torre Roberto – Sanes Cavazza – Rinaldi Guido – Quirini Demis – De Barre Belinda – Truzzi Antonio - Truzzi Samuel – Luca Dotti – Carlo Berini - On. Rita Bernardini - Barbara Repetto, presidente di Forum Democratico (BZ) – Toni Visentini, giornalista editorialista del Corriere dell'Alto Adige. (BZ) - Guido Margheri, Consigliere comunale( BZ) - Gustomaina - Daniele De Berardinis - Baruc Box - Mahalla - Doriana Pavanello - Primo Schönsberg, Consigliere comunale ( BZ) -Matteo Zanirato (BZ) - Nadja Schuster, (BZ) - Ass. per i popoli minacciati (BZ) - Biblioteca Culture del Mondo (BZ) - Mauro di Vieste (BZ) - Nicoletta Macciocu (BZ) - Fabio Visentin (BZ) - Alessandro Borzaga (BZ) - Gruppo EveryOne - Elisa Pavone (BZ) - Andreas Melchiori – Nuris Isabel Mendoza (BZ) - Rainer Girardi (BZ) - Sichel Elisabeth (BZ) Rete dei diritti, Elisa Pavone (BZ) - Maria Chiara Pasquali Assessora Comune (BZ)- Gertrud Gius (BZ)- Silvia Grinzato (BZ) - Karl Tragust Prov. (BZ) - “Enmigrinta” – bollettino mensile contro le discriminazioni (BZ) - Aaron Belotti (Merano BZ)- Virginia Bascià (MeranoBZ) Lorenzo Sola, Segr. Gen. CGIL-AGB (BZ)

ADERISCI ANCHE TU, scrivi una mail a radames.gabrielli@gmail.com